«Caro sindaco, ti scrivo...» Milano Città Stato, magazine che «punta a indirizzare Milano verso il suo sviluppo ottimale», si è fatto tramite, o meglio postino per recapitare a Beppe Sala le richieste e i desiderata dei milanesi per la seconda parte del suo mandato. Di idee ce ne sono molte, alcune già presenti nell'agenda, ma solo nell'agenda, del sindaco, altre meno.
A partire dal discorso delle periferie che continuano a essere oggetto di denunce e appelli perché vengano prese in considerazione, riqualificate e rilanciate, come meritano. Al secondo posto la sicurezza e l'accoglienza, in un parallelismo in parte contraddittorio. Proprio sulla sicurezza sabato scorso il sindaco Sala ha richiamato il ministro dell'Interno Matteo Salvini alla promessa, a suo dire non mantenuta, di aumentare i contingenti di forze dell'ordine in città. Dall'altra parte, per i cittadini, migliorare i centri di accoglienza, con particolare riferimento a quelli delle stazioni di Centrale e Rogoredo, permetterebbe di «togliere dalle strade bisognosi abbandonati nel centro: non una bella cartolina per i turisti (che sono tanti tantissimi) né per noi. Accogliamo queste persone in centri dove possano restare mangiare lavarsi, insomma essere accuditi». Anche se «non si può obbligare nessuno a essere aiutato». Lotta al degrado significa anche dura repressione di vandalismi, graffiti e tags sui palazzi.
Il primo punto del cahiers de doléances rimane comunque per tutti il trasporto pubblico locale, declinato in vari modi: la richiesta principale è un servizio di metropolitana che funzioni ventiquattr'ore su ventiquattro almeno nel week end, a fronte appunto del contestatissimo aumento del biglietto, a dimostrazione anche del fatto che in alcuni casi i cittadini sono disposti a fare dei sacrifici in cambio però di un miglioramento del servizio, (non certo come sta invece avvenendo in questi ultimi giorni). Al quinto posto della classifica, per esempio, torna il problema del collegamento di alcuni quartieri con il trasporto pubblico locale e che quindi continua a essere considerato insufficiente soprattutto da chi abita nell'hinterland. In questo caso il ragionamento, che non fa una piega, è collegato all'introduzione di Area B. Dal momento che l'accesso alle città viene vietato alle auto più inquinanti è indispensabile potenziare il trasporto. In contemporanea verrebbe da dire....
Delle vere piste ciclabili, all'altezza della altre città europee, manutenzione puntuale dell'asfalto, lotta seria all'inquinamento, puntando «più che altro sulle caldaie a gasolio», e più verde disseminato per la città, sono le altre richieste che i cittadini fanno al sindaco, e che sono tutti aspetti coerenti per altro, tra loro. Ma che al momento sono rimaste lettera morta, o meglio promesse della campagna elettorale non ancora diventate realtà a più di metà del mandato.
Al punto otto spicca la
richiesta per fare ottenere a Milano l'autonomia che merita. «Con più autonomia e più fondi mantenuti sul territorio si potrebbe avere maggiore controllo del territorio e sicurezza, incentivare start-up a tutti i livelli».
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