Il Carraro cade a pezzi Braccio di ferro tra Comune e società

Pista, strutture e impianti vecchi e rovinati. Una associazione smette di pagare l'affitto

Non è la prima volta che il centro sportivo Carraro, in via dei Missaglia nel quartiere di Gratosoglio, conquista (tristemente) la ribalta delle cronache. Degrado, erba alta, pista d'atletica a pezzi, strutture fatiscenti, topi e anche serpenti. Se ne parlava, proprio sul «Giornale», già tre anni fa con una denuncia che diventò un'interrogazione in Comune dell'allora consigliere grillino di Zona 5 Massimiliano Toscano. Tre anni fa e poco o nulla è cambiato. Anzi. Il centro polisportivo costruito nel 1987, ed allora considerato un gioiello oggi è al limite della praticabilità, sempre più precario e sempre più insicuro. Utilizzato da una quindicina di associazioni è passato per tante gestioni ma la situazione non è mai migliorata. Ed ora il caso arriva, con qualche mese di ritardo, sui banchi della commissione Sport di Palazzo Marino per provare a risolvere la diatriba tra i gestori del centro sportivo, Csi e Us Acli, e alcune società che utilizzano il centro e che lamentano l'incuria degli impianti in un rapporto risalente a settembre 2016. A segnalarlo durante la seduta è stato il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi che ha elencato i problemi della struttura, che sono denunciati in un dettagliato rapporto: «Vanno dalla pista di atletica logora in numerose zone dove si sono verificati cedimenti del fondo a causa di sottostanti infiltrazioni d'acqua- spiega Comazzi- alla mancanza di alcuni attrezzi per il salto con l'asta che non sono stati ricollocati da tre anni quando un temporale li aveva divelti. Alla pedana per il salto in lungo che i ricopre di muschio e tende a marcire». Problemi analoghi riguardano gli spazi e le attrezzature per il lancio del peso, del giavellotto, del disco e del martello. «Si tratta di evidenti mancanze di un centro che non è assolutamente a norma- continua il capogruppo di Fi- e per questo chiedo che venga rispettato il contratto che parla di decadenza, revoca o recesso in caso di mancanze nella manutenzione che compete ai gestori».

Ad ammettere che gli impianti siano «vetusti» è anche l'assessore allo Sport Roberta Guaineri che però ha anche parlato di un impegno economico del Comune importante: «Stiamo portando avanti un progetto di investimento per cui 900mila euro di lavori sono già stati completati e ci sono altri 3 milioni di euro già stanziati per progetti che subiranno dei ritardi perché li abbiamo dovuti riprendere in mano per renderli compatibili al nuovo codice degli appalti e alla legge regionale per l'efficientamento energetico». «Si sta andando avanti con riunioni tecniche ogni mese- ha aggiunto l'assessore- ma, ad oggi, non è possibile comunicare una tempistica per l'avvio dei lavori che riguarderanno tra le altre cose, anche il palazzetto, i campi da tennis coperti e quello da calcio, la pista di atletica, le tribune e l'impianto di illuminazione».

Ferma, invece, la condanna dell'assessore nei confronti della Nuova atletica 87, una delle 18 società che utilizzano l'impianto, che ha deciso di non corrispondere più la quota dovuta ai gestori fino a quando le attrezzature non saranno sistemate.

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