Oggi pomeriggio il Comitato dei residenti in difesa di via Borgogna si riunirà in assemblea per la prima volta per mettere a punto strategie e azioni contro il progetto del megaparcheggio che promette di stravolgere la loro vita quotidiana per un numero imprecisato di anni. La prima sarà una raccolta di firme per impedire che abbia luogo il cantiere che, andando drammaticamente a sovrapporsi con l'opera mastodontica della nuova metropolitana, getterà l'intera area nel caos assoluto. Nel nascente comitato sono inoltre all'opera legali e tecnici i quali, avendo già riscontrato anomalie nell'iter della pratica e sui pareri di conformità, effettueranno un'indagine presso il Comune e i Vigili del Fuoco. La rabbia di residenti e commercianti per la notizia finora tenuta all'oscuro dei cittadini è palpabile. Sulla questione si era già mosso l'ufficio legale del Bryan&Barry Bulding, il grattacielo di dodici piani che ogni giorno accoglie migliaia di persone tra cui molti turisti, con un ricorso al Tar e uno al Consiglio di Stato. «Sembra incredibile - afferma uno dei legali - ma la Pubblica amministrazione pare incline a preferire la realizzazione di un parcheggio pubblico antistorico e inutile, piuttosto che tutelare il patrimonio storico della città. Ma la vera assurdità sarà la concomitanza dei due cantieri (parcheggio interrato e metropolitana), dal momento che gli stessi interessano aree "a rischio" sotto il profilo archeologico e che l'allungamento dei lavori su entrambi, conseguente ai ritrovamenti di reperti, determinerebbe una situazione insostenibile sotto diversi profili, da quello viabilistico a quello commerciale e di vivibilità del centro della città». Cronaca di un disastro annunciato. Il Comitato lancia accuse precise alla Giunta Pisapia: «Ai tempi del cantiere dell'autoparcheggio in piazzale Lavater, il sindaco andò a fare bagni di folla e fece cancellare quello e altri progetti scellerati e inutili. Questo di via Borgogna, chissà perchè, è andato avanti nel corso degli anni, approvazione su approvazione, proprio da parte della sua giunta. Evidentemente i residenti di San Babila a Pisapia stanno meno a cuore di quelli delle periferie, ma forse si è dimenticato che se il centrosinistra ha vinto le elezioni è anche per i voti presi in centro. Ce ne ricorderemo alle prossime urne, altro che continuità». I condòmini nei giorni della Befana hanno ricevuto una lettera con la richiesta di ispezioni da parte dei tecnici per verificare la staticità dei fabbricati, dal momento che le ruspe scaveranno sotto le loro case per oltre 15 metri. Ora sono in molti ad intimare ai costruttori: «Ci hanno chiesto anche le piante catastali, ma con che diritto? Non gli apriremo la porta, chiamino pure la forza pubblica se vogliono». Un'avvocatessa di via Borgogna 2 minaccia denunce alla Procura della Repubblica: «Vogliamo risposte convincenti su una serie di interrogativi: prima di rendere esecutivo il progetto sono state comunicate le valutazioni tecniche agli amministratori degli stabili? Nel capitolato d'appalto è prevista una regolamentazione per limitare i disagi ai residenti (anche sotto il profilo dell'inquinamento acustico e dell'aria)? Da chi e con chi sono stati concordati? E ancora: visto l'impatto che avrà il cantiere che tipo di protezione è prevista per l'inquinamento acustico? Nella sciagurata ipotesi che il cantiere apra, potremmo anche chiedere al Comune la sospensione del pagamento dell'Imu.
Con i palazzi praticamente blindati, poi, come dovrebbero regolarsi i residenti in caso di trasloco?». Oggi i residenti si riuniranno in assemblea per la prima volta e la sensazione è che siamo solo alla prima puntata. MdM- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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