Comune sotto organico. La sicurezza e gli asili a rischio da settembre

Ora alcune sezioni potrebbero non aprire. Assunti solo 140 vigili sui 500 già promessi

Comune sotto organico. La sicurezza e gli asili a rischio da settembre

Ancora una volta una promessa non mantenuta. È stato siglato il 9 giugno al tavolo occupazionale del Comune, l'accordo per le nuove assunzioni previste per il 2022, ma i conti non tornano. Il sindaco Beppe Sala a gennaio aveva promesso, come noto, l'assunzione di 500 vigili per quest'anno, che sarebbe dovuta salire, stando alle dichiarazioni dell'assessore alla Sicurezza Marco Granelli a 900 nel giro di quattro anni. Di fatto l'accordo raggiunto prevede l'assunzione di 140 agenti di polizia locale a tempo indeterminato e 40 vigili a tempo determinato. «Precari che - spiega Maria Grazia Ingrao del Sulpl- bloccano per legge lo scorrimento delle graduatorie (240 i vigili considerati idonei al termine del concorso) ». «Posti di lavoro largamente insufficienti a coprire i crescenti servizi difficilmente erogabili, a fronte di una situazione di insicurezza sempre più evidente. Come pensa il sindaco - si chiedono Sulpl e Usb che non hanno siglato l'accordo - di tenere sotto controllo gli innumerevoli eventi pubblici, la movida selvaggia ma anche le diffusa insicurezza dalle situazioni sociali di crescente disagio?». Che la sicurezza non sia una priorità della giunta targata Sala non è più un mistero.

Così in enorme crisi i servizi all'infanzia: sono 91 le assunzioni di educatrici previste dal piano occupazionale nel 2022, per un settore da anni in carenza di organico che necessiterebbe di centinaia e centinaia di nuove leve. «Queste educatrici non solo non coprono i pensionamenti, spiegano i sindacati, ma nemmeno i passaggi nelle scuole dell'infanzia statali».

Duplici le ricadute: l'impossibilità di avere la compresenza delle educatrici nella maggior parte dell'arco della giornata, a fronte del fatto che due giorni fa sono state aperte le iscrizioni al servizio di pre e post scuola, quindi tenendo aperte materne e nidi dalle 7,30 alle 18, «con conseguenti problemi di sicurezza per le educatrici e per gli stessi bambini - commenta amara Mariangela Saggese, Usb pubblico Impiego -. In pratica quello che succederà è che non potranno essere aperte tutte le sezioni a settembre nè saranno garantite le sostituzioni del personale in malattia». Che succede se un'educatrice si ammala? Si chiuderanno le classi in attesa che guarisca? «C'è un fatto ancora più grave - continua Saggese -: la carenza di educatrici di sostegno per i bambini che sempre più numerosi ottengono la certificazione di disabilità.

A settembre non solo non sarà garantito il rapporto 1 a 1, ovvero un educatrice di sostegno per bambino disabile, ma sembra anzi che verranno inseriti più bimbi diversamente abili nella stessa sezione, senza che sia garantito il rapporto di legge».

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