Le ali di Milano

Controesodo a rischio virus, a Malpensa tamponi a raffica

Da oggi nello scalo 1.800 controlli al giorno su chi torna. A Linate e Orio si comincia venerdì. Nessun isolamento

Controesodo a rischio virus, a Malpensa tamponi a raffica

É una corsa contro il tempo per cercare di intercettare chi torna dalle vacanze e potrebbe risultare positivo al Coronavirus. Infatti i contagi salgono un po' ovunque e in moltissimi casi sono proprio i vacanzieri a tornare con il Covid. Così da questa mattina all'aeroporto di Malpensa entrano in servizio tre gazebo che faranno controlli sanitari a tutti i turisti che rientrano da Spagna, Croazia, Grecia e Malta: «Saranno allestite 8 postazioni spiega l'assessore al Welfare Giulio Gallera che rimarranno attive tutti i giorni dalle 9 alle 18.30. Potranno effettuare il test molecolare sia i cittadini lombardi che rientrano dai 4 Paesi indicati dall'Ordinanza Ministeriale del 12 agosto scorso, che i passeggeri in arrivo dalle stesse nazioni che hanno previsto di soggiornare in Italia per almeno 4 giorni. Per effettuare il tampone occorre registrarsi Online sulla piattaforma messa a disposizione sul sito di ATS Insubria: questo passaggio consente di originare l'etichettatura del test facilitando le procedure sia per i viaggiatori che per gli stessi visitatori. Il personale di bordo degli aerei in arrivo a Malpensa informerà i passeggeri sia prima della partenza che all'arrivo del volo».

Le operazioni saranno condotte dal personale dell'ATS Insubria, in collaborazione con le ASST Sette Laghi e Valle Olona e con la Protezione Civile. A Malpensa si prevede di eseguire fino a 1800 tamponi al giorno. Una cifra che, insieme al costante e continuo rafforzamento della macchina organizzativa, consentirà di alleggerire il carico delle attività in particolare sull'area di Milano e smaltire le operazioni arretrate determinate dall'immensa mole di segnalazioni pervenute in pochi giorni.

«Da venerdì riusciremo a garantire l'effettuazione del tampone anche ai passeggeri in arrivo a Linate continua l'assessore grazie alla collaborazione attivata da ATS Città Metropolitana di Milano e il Policlinico San Donato, che garantirà i test necessari, e allo scalo di Orio al Serio». Il lavoro che aspetta i sanitari che dovranno fare i conti con il controesodo comunque non è semplice: si attendono infatti dalle 5 alle 10mila persone ogni giorno e in queste prime ore la macchina dovrà anche assestarsi. L'obiettivo è riuscire a processare un tampone in tre minuti. In questi giorni il numero verde messo a disposizione dal Pirellone per le informazioni è stato preso d'assalto e lo screening finora è stato in carico alle sole Ats che hanno dovuto gestire nei giorni scorsi fino a 13 mila segnalazioni, di cui oltre 10 mila ancora da evadere.

In alternativa al tampone in aeroporto è possibile presentare al vettore all'atto dell'imbarco (e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli) l'attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all'ingresso nel territorio nazionale, ad un test per ricerca del Coronavirus con esito negativo. Resta comunque indispensabile segnalare l'ingresso in Lombardia alla ATS, comunicando l'informazione del tampone negativo già effettuato prima del rientro. «Per il tampone rimangono tuttora indicate conclude soprattutto per i cittadini lombardi, le segnalazioni alle ATS di competenza in base al proprio domicilio, le quali confermeranno direttamente agli interessati le coordinate per l'effettuazione del tampone nel presidio ospedaliero disponibile più vicino a casa. Le segnalazioni possono essere effettuate anche prima del rientro in Italia, attraverso le procedure online o telefoniche garantite dalle stesse ATS».

Le persone residenti o domiciliate (anche temporaneamente) in Lombardia che rientrano nel territorio regionale da Croazia, Grecia, Malta o Spagna dal 15 agosto e fino al 10 settembre - in attesa di effettuare il test - non devono sottostare all'isolamento, ma devono utilizzare la mascherina in tutti i contatti sociali, limitare gli spostamenti allo stretto necessario (comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o salute) e osservare rigorosamente tutte le misure igienico sanitarie indicate. Ieri intanto in Lombardia sono stati registrati 91 casi di coronavirus in 24 ore, (di cui 11 «debolmente positivi» e 0 a seguito di test sierologico) che sono 40 in più rispetto a due giorni fa. Sono fortunatamente aumentati anche i guariti e dimessi (+79). Lo riferisce la Regione Lombardia specificando però che i tamponi effettuati sono stati 9mila cioè quasi il doppio rispetto a due giorni fa per un totale complessivo di 1.432.476 Inoltre, sono stati registrati altri 4 morti per un totale di 16.844 decessi. I guariti e dimessi sono in totale 75.398 (+79), di cui 1.311 dimessi e 74.087 guariti. Stabili le terapie intensive con 14 persone ricoverate. I ricoverati non in terapia intensiva sono 151 (+1).

«Questa è l'organizzazione che Regione Lombardia ha posto in essere in poche ore- ha spiegato in un post sulla sua pagina Facebook il governatore Attilio Fontana- tutto ciò nonostante il Governo centrale non abbia preventivamente concordato con le Regioni le modalità di rientro dei nostri connazionali.

L'Unità di crisi di Regione non è andata in vacanza».

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