Correrà da sola, senza mai fermarsi, dalle Dolomiti alle Alpi, da Cortina al Passo dello Stelvio per raccogliere fondi da donare alla ricerca contro i tumori. Correrà per sconfiggere le paure, perchè lei stessa in passato ha sconfitto un tumore e ora vuole sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema. Ivana Di Martino, runner milanese instancabile e appassionata, mamma e insegnante, già nota per aver compiuto molte imprese straordinarie per cause benefiche riparte. Il via l'11 di settembre con «Run Everesting», un'impresa chiamata così proprio perchè il dislivello che dovrà superare è di 8mila848 metri cioè lo stesso che andrebbe affrontato nella scalata dell'Everest. E di simbolo in simbolo il via sarà da Cortina d'Ampezzo, che nel 2026 sarà con Milano sede delle Olimpiadi invernali.
«Sarò la prima atleta italiana a provarci- racconta Ivana Di Martino sul suo sito- L'obbiettivo è promuovere la corsa in montagna e mettere ala prova i miei limiti oltre, naturalmente, alla raccolta fondi per una buonissima causa». Una nuova impresa che, ancora una volta, unisce lo sport, la sfida, il benessere e l'impegno sociale. Una corsa in solitaria che promuove la prevenzione e finanzia la ricerca scientifica d'eccellenza per la cura dei tumori femminili della Fondazione Umberto Veronesi. «E anche in quest'occasione protagonista sarà la corsa- spiega Ivana Di Martino in un comunicato- uno sport che è emblema non solo del benessere psico-fisico, ma anche della sfida con se stessi e del superamento dei propri limiti». E la runner milanese rappresenta al meglio il potere di questo sport: una donna di oggi, dalle molte vite che ha trovato nella corsa non solo una passione, ma anche la possibilità di fare del bene e di superare le difficoltà della vita. Una storia incredibile la sua ben raccontata anche nel libro «Correre è la risposta». Ivana coltiva fin da bambina la passione per la corsa, soprattutto la campestre, più faticosa ma che le permette di allenarsi stando immersa nella natura. Neppure un problema cardiaco, che la obbliga a sottoporsi a un intervento chirurgico e a fermarsi per qualche tempo, le impedisce di continuare ad allenarsi e di portare a termine con successo diverse corse. Come nel 2013 con la «21 volte donna»: 21 mezze maratone in 21 giorni in giro per l'Italia per sostenere un'associazione che si occupa della violenza contro le donne. O la «Running For Kids» nel 2014, una maratona partita da Lampedusa passando per i centri d'accoglienza italiani per ricordare i diritti dei migranti minori.
O ancora, la «Rexist Run» nel 2015, ben 700 km in 8 giorni per sostenere Dynamo Camp e la «Run4Kids» nel 2016, in cui Ivana ha percorso ben 900 km, da Milano a Bruxelles, per consegnare un messaggio alla Commissione Europea per Banco Alimentare. Ed ora l'impresa è la « Run Everesting» per sostenere Fondazione Umberto Veronesi e il progetto Pink is Good.ARuz
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