Cronaca locale

Prima campanella fai-da-te

I presidi alle prese con la ripartenza: banchi, ingressi scaglionati e alunni in classe a turno. Domani al via i corsi di recupero

Prima campanella fai-da-te

C'è chi ha buttato giù i muri, chi ha optato per la divisione della classe, chi tiene a casa uno o due studenti in eccesso rispetto alla capienza della classe con compiti assegnati, chi fa didattica a distanza a giorni alterni senza separare le classi. Scuole diverse, collegi docenti diversi, in sostanza sul territorio lombardo ogni dirigente scolastico si è organizzato come meglio ha creduto, facendo ricorso all'inventiva, alla matematica, alla filosofia di insegnamento di ispirazione.

Con un grande punto di domanda sui trasporti, sul rientro dalle vacanze e la consapevolezza che la scuola non è una bolla isolata ma solo una parte della giornata di ragazzi che escono, viaggiano sui mezzi, incontrano persone e fanno tante altre cose. Al liceo scientifico Bottoni, per esempio, i corsi di recupero - partiranno giovedì e riguarderanno solo una quarantina di ragazzi, che dovranno ripassare chimica. «Il 14 le classi, 29 in tutto - spiega la dirigente Giovanna Mezzatesta - entreranno scaglionate, due alla volta. Per quanto riguarda la didattica le classi prime e seconde verranno smistate in piccoli gruppi per poter seguire le lezioni in presenza, con l'ausilio di ex alunni o insegnanti in pensione, che seguiranno i ragazzi nella classe dove non c'è l'insegnante». I banchi, invece, la scuola se li è comprata: «avevamo bsiogno di banchi piccoli, che abbiamo reperito sul mercato della pubblica amministrazione, per non correre il rischio di arrivare senza arredi il primo giorno».

Annalisa Raschellà, che dirige l'istituto tecnico Besta, lascia molto spazio al collegio docenti: giovedì cominceranno i corsi di recupero, gli orari sono già stati comunicati ma spetterà ai professori decidere le modalità della didattica. «Due le strade - spiega: - fare un primo tentativo di didattica in presenza per i 350 studenti che devono recuperare o, considerando il fatto che siamo in una fase delicata per i rientri dalle vacanze e quindi l'aumento dei contagi fare lezione a distanza, per arrivare tranquilli il 14 settembre». Stesso discorso per la partenza delle lezioni: ad eccezione delle prime che faranno tutte didattica in presenza, cui abbiamo riservato le aule più grandi - spiega la preside - il collegio docenti si esprimerà sulle modalità di didattica. Si pensa a una rotazione per gli studenti in eccesso rispetto al numero dei banchi in classe: in ordine alfabetico gli alunni seguiranno la lezione da casa». Così se le classi entreranno scaglionate dai 6 ingressi, la preside ha coordinato gli orari di entrata e uscita con gli altri tre istituti della zona, per evitare assembramenti anche sui mezzi. Quello dei trasporti è un grande nodo per le scuole, «soprattutto per gli studenti che arrivano dall'hinterland - spiega Raschellà - servirebbero più corse per i mezzi da fuori Milano: se i ragazzi sono comunque costretti a prendere il solito autobus e poi la metro si creano comunque assembramenti, gli ingressi scaglionati a scuola diventano inutili. Ma non si può arrivare a 15 giorni dall'apertura con questa incognita».

La dirigente dell'Ite Tosi di Busto Arsizio ha optato per una soluzione drastica: ha abbattuto i muri delle classi per renderle più spaziose. Si è pagata i lavori, ma ha ottenuto dalla provincia l'acquisto di pareti scorrevoli insonorizzate da utilizzare in futuro. «Il 2 settembre partiranno i corsi di recupero per 600 ragazzi, in presenza ma divisi in gruppi di 7/8 studenti - spiega Amanda Ferrario -. Chi non avrà saldato il debito continuerà con i corsi di recupero al pomeriggio fino a ottobre. Campanella il 7 settembre per le classi prime e terze, per una settimana di ambientamento. Tutti faranno lezione in presenza per il 50% dei moduli, gli ingressi saranno scaglionati sulle tre entrate con percorsi separati, e mezz'ora di distanza, così il pranzo, mentre l'intervallo si svolgerà in cortile».

Ha dovuto fare i conti con una strutture non pensata come scuola il dirigente dello scientifico Volta Domenico Squillace: «Con 1200 studenti l'alternanza era d'obbligo. Qui però le lezioni di recupero verranno fatte per tutta la classe, oltre che per i singoli, per recuperare pezzi di programma non svolti.

Dal 14 le lezioni si svolgeranno metà in presenza, con entrate scaglionate, metà a distanza a turno per l'intera classe, in modo da avere a scuola sempre non più di 400 ragazzi» conclude.

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