Ieri il Black Friday, il giorno degli acquisti pazzi, è diventato Block Friday. E la protesta dei ragazzi contro i cambiamenti climatici si è confusa con quella contro il consumismo sfrenato. Con qualche manifesto delle Sardine anti-Salvini. La giornata è trascorsa senza disordini. Secondo gli organizzatori del quarto Sciopero globale per il clima, in piazza sono scese più di 20mila persone. Tra studenti, associazioni, collettivi e adulti che sostengono la battaglia avviata da Greta Thunberg. Per le forze dell'ordine, i manifestanti erano molti meno. Durante il corteo in centro i mezzi pubblici di superficie hanno subito deviazioni e rallentamenti.
Nel mirino dei promotori dei Friday for Future, ieri in tutta Italia si è svolto il quarto dopo gli appuntamenti di marzo, maggio e settembre, questa volta è finita Amazon. I manifestanti hanno fatto un blitz davanti al temporary store della multinazionale dell'e-commerce in piazza San Babila. Le accuse degli attivisti alla società: non paga le dovute tasse, sfrutta i lavoratori, inquina il pianeta con le emissioni nocive del trasporto merci su gomma e con la distruzione di milioni di prodotti invenduti ed è politicamente vicina a negazionisti del disastro ambientale come Donald Trump. Con tute bianche e mascherine i seguaci di Greta hanno lanciato decine di scatoloni, rigorosamente riciclati e trasportati con i risciò, contro la sede di Amazon creando un muro fatto di slogan. E hanno incollato manifesti sulle pareti e sulle vetrine.
Il corteo ha sfilato da largo Cairoli a Porta Venezia. Moltissimi i cartelli e le frasi scandite: «Oggi a scuola non ci andiamo, scendiamo in piazza e manifestiamo». Ce n'è anche per l'Amministrazione Sala, che secondo i manifestanti, «si fa bella regalando borracce e partecipando ai cortei per farsi i selfie con gli studenti, ma poi svende la città alle multinazionali». Gli studenti del Politecnico hanno presentato un progetto che prevede «l'abbattimento fino al 90 per cento del consumo energetico» nell'edilizia popolare esistente a Milano.
Sempre ieri mattina un gruppo di manifestanti composto da membri del collettivo Kasciavit e del coordinamento studentesco Azadì ha protestato davanti alla sede milanese di Arcelor Mittal di viale Brenta. Sono stati accesi alcuni fumogeni ed è stato esposto uno striscione con la scritta: «Ilva, Taranto, Arcelor Mittal, diritto a salute, lavoro e dignità».
Il blitz è stato organizzato, hanno spiegato i collettivi, per solidarietà con i lavoratori e con i cittadini di Taranto in difficoltà a causa del contenzioso con il governo e della condotta della multinazionale che ha in gestione gli impianti dell'ex Ilva, finita anche al centro di indagini della Procura.
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