In moschea si prega per l'esercito turco

La linea dell'organizzazione turca che il Comune ha sanato

In moschea si prega per l'esercito turco

Sulla pagina di Milli Gorus campeggia il nome di Necmettin Erbakan, che è stato maestro di Erdogan e inventore dell'islam politico turco dopo il grande sogno di un Paese moderno e laico concepito dal padre della patria Kemal Ataturk. «Ogni primavera inizia con un fiore», si legge. L'ultima pubblicazione è la grafica di una associazione giovanile che formula «un augurio di successo al nostro esercito»

È quello impegnato nell'offensiva «Primavera di pace», nome volutamente sprezzante per l'invasione armata del Kurdistan siriano. Contro quella operazione anche la sinistra europea è mobilitata. Ma il problema è che la sinistra milanese sta affidando una delle cinque moschee cittadine previste dal Pgt proprio all'associazione Milli Gorus, che in Turchia ha fornito quadri e militanti al partito di Erdogan, e ha propagandato un impasto di nazionalismo e islamismo. In tutte le moschee turche, non è un caso, il 10 ottobre è stata letta una preghiera propiziatoria della vittoria. E ora le moschee turche cominciano a essere molte anche in Europa, dove investono soldi e ambizioni. «I turchi - dice l'eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza - hanno un piano di egemonia molto chiaro: dalla Siria alla Libia, dai Balcani fino all'Europa occidentale dove sostengono l'islamizzazione attraverso una fitta rete di centri islamici. Chi come la giunta Sala non impedisce questo scempio è complice». Sulla moschea di via Maderna, la deputata di Fi Federica Zanella ha presentato un'interrogazione.

L'attuale presidente del Caim, il coordinamento delle moschee milanesi, è un appartenente a Milli Gorus, e il precedente leader, Davide Piccardo, non perde occasione per schierasi dalla parte di Erdogan. Sono stati loro gli interlocutori della sinistra milanese, quella che oggi piange per curdi. Ma oggi il nodo di questa contraddizione viene al pettine. «Non c'è peggior cieco di chi non vuole vedere - dice il consigliere regionale leghista Gianmarco Senna - è imbarazzante la posizione del Pd, che da un lato manifesta per il popolo curdo, e naturalmente siamo tutti con i curdi, e dall'altro autorizza col proprio Pgt l'apertura di moschee anche oltranziste, dove qualcuno va a braccetto coi Fratelli musulmani e con la parte più oscurantista dell'islam.

Mi piacerebbe anche capire quali posizioni hanno queste aree ideologico-religiose sullo stato di Israele e non riesco a capire come la sinistra possa conciliare le posizioni laiche con la tolleranza nei confronti di questi gruppi che non fanno certo dei diritti i civili un loro punto cardine. La sinistra prenda una posizione chiara e torni indietro».

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