«Sposerai chi dico io o farai la fine di Sana»: così un padre pachistano residente a Brescia minacciava di morte la figlia maggiore che si rifiutava di unirsi a un uomo scelto da lui. Il riferimento è alla vicenda di Sana Cheema, anche lei bresciana, uccisa lo scorso aprile durante un viaggio in Pakistan per aver detto «no» al matrimonio combinato.
Il nuovo caso, che ricalca in molti aspetti anche la storia di Hina Saleem, è arrivato alla Procura di Brescia. A essere indagati per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e induzione al matrimonio combinato sono i genitori e il fratello della ragazza che ha subito gli abusi. Non solo lei: in tutto le figlie maltrattate sono quattro, due maggiorenni e due minorenni. Come riporta Brescia Oggi, i tre indagati durante l'interrogatorio davanti al gip hanno negato ogni addebito. Nei loro confronti è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare che prevede il divieto di avvicinamento alle vittime e per il padre e la madre anche la sospensione della responsabilità genitoriale. L'ordinanza è stata eseguita dalla polizia di Stato, le quattro ragazze si trovano in una comunità protetta.
Nelle scorse settimane le giovani, dopo essere state picchiate, si sono presentate in pronto soccorso. Grazie all'aiuto degli addetti alla rete anti violenza hanno raccontato quello che stavano subendo. La Squadra mobile ha subito avviato le indagini e ricostruito che i maltrattamenti erano ripetuti e duravano da tempo. Le vittime già altre volte erano finite in ospedale, ma avevano sempre dato la colpa delle lesioni a incidenti domestici. A convincerle a parlare è stata l'insistenza verso la più grande, che avrebbe dovuto andare in Pakistan per sposare un uomo scelto dai familiari. Al rifiuto della figlia il genitore ha più volte fatto riferimento alla tragica fine di Sana Cheema, per il cui omicidio sono sotto accusa il padre e il fratello.
Davanti al gip gli indagati si sono difesi, dicendo che non c'è stato alcun tentativo di induzione al matrimonio né alcun riferimento alla vicenda di Sana. Secondo il loro legale, la posizione dei tre sarà presto chiarita.
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