Dai gesuiti preghiere e festa E a messa torna il pienone

Dai gesuiti preghiere e festa E a messa torna il pienone

Appena hanno saputo la notizia è scoppiata la festa. I gesuiti milanesi hanno letteralmente stappato le bottiglie per la salita al soglio pontificio di Papa Francesco. E grande è stata l'euforia nel «tempio» culturale dei gesuiti a Milano, il Leone XIII, già prima che si sapesse che era stato eletto un loro confratello. Poi la felicità è esplosa.
«C'è stata grande gioia e stupore sia da parte nostra – dice padre Eraldo Cacchione, insegnante dell'istituto che al momento dell'annuncio teneva un gruppo d'animazione con alcuni studenti – che da parte dei nostri ragazzi». Nonostante l'ora è subito scattata un'attività febbrile in tutto la scuola gestita dalla Compagnia di Gesù: la segreteria è stata riaperta e le famiglie degli alunni sono state avvertite che si stava preparando una messa serale apposta per celebrare il lieto evento. «Il sito di informazione del Leone XIII ha rilanciato la notizia la sera stessa registrando duecento visite nella prima mezz'ora – riferisce entusiasta il religioso – e noi siamo stati i primi gesuiti in Italia a darla». Lo stesso padre Eraldo ha preso una bottiglia, protagonista di un curioso aneddoto, per benedire con un brindisi i festeggiamenti: «Cinque secondi prima che si sapesse che era stato eletto un gesuita già tremava – racconta – mentre il tappo spingeva per uscire e ho faticato a trattenerlo, quasi che conoscesse già il nome e l'appartenenza alla Compagnia del nuovo Papa».
E il giorno dopo la festa non si è fermata, anzi. Dal mattino presto fino alla fine dell'orario scolastico si sono susseguite preghiere e celebrazioni. Mentre la batteria del cellulare di padre Eraldo si spegneva per i troppi messaggi ricevuti, più anche di quelli arrivati il giorno della sua ordinazione, al mattino si teneva una messa molto affollata. «Di solito alla funzione delle 7.30 - sottolinea il gesuita – ci sono cinque persone, mentre questa volta ci stavamo a fatica perché erano presenti anche i genitori degli studenti».
Alle 10.30 è stato il turno dei più piccoli: i bambini delle elementari si sono fermati per pregare mezz'ora per il nuovo successore di Pietro. Poi è arrivato quello delle classi superiori: questa parte della scuola si è ritrovata a mezzogiorno per un'ulteriore momento di raccoglimento. L'ultima ora infatti è stata cancellata per un'altra messa con tutto il liceo e una delegazione delle medie riuniti a festeggiare l'elezione del gesuita argentino. Anche il nome scelto dal nuovo pontefice è piaciuto molto ai confratelli di Papa Francesco, anche per le possibili interpretazioni diplomatiche: «Credo che si possa intendere come un messaggio di distensione rivolto ai francescani – ipotizza padre Eraldo – visto che l'ultimo Papa francescano era stato quello che aveva soppresso la Compagnia di Gesù, con l'adozione del nome di Francesco sembra che voglia inviargli un segnale tranquillizzante».


Un momento di grande gioia che ha coinvolto anche gesuiti con molte primavere alle spalle: «Siamo contenti certo – commenta un religioso dai capelli bianchi che ha avuto tra i suoi studenti il premier uscente Monti e l'ex sindaco Gabriele Albertini – e ci auguriamo che il nuovo pontefice riesca nella missione di guardare al futuro tenendo fermi i valori del presente, un compito decisamente non facile».
Così tra gioia stupore e auguri si è chiusa al Leone XIII una giornata che difficilmente verrà dimenticata.

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