Sempre giovani, magari stavolta però non giovanissimi, i due writer - 23 e 22 anni -, entrambi tedeschi avvistati intorno alle 3, intenti a imbrattare la carrozza di un treno della metropolitana M3 (la gialla) dopo essere entrati abusivamente nel deposito di San Donato. Notati da un operatore Atm grazie alle telecamere installate dall'Azienda di trasporti milanese ed è subito scattato l'allarme. Fermati dal servizio security Atm sono stati immediatamente presi in carico dall'Unità decoro urbano della polizia municipale. E adesso, trattandosi di maggiorenni, rischiano parecchio, se trovano anche il loro terzo complice anche l'associazione a delinquere.
Dalla delibera comunale sui cento muri liberi di un anno e mezzo fa dell'allora assessore ai Lavori Pubblici (ora alla Sicurezza e ai vigili urbani) Carmela Rozza, le leggi tedesche, infatti, non sono ormai le più temute, come ai tempi quando il writing vandalico e i tour nel Belpaese di questi ragazzotti armati di bombolette spray e videocamere non si contavano. Sì, era una vera e propria forma di turismo perché, pur essendo le temperature più dolci qui che oltre il Brennero, la stagione d'elezione restava sempre e comunque l'estate e i luoghi d'elezione, a parte quelli centralissimi (seguendo la ben nota filosofia del «se non mi faccio notare non esisto»), sono costituiti dai quartieri di Porta Ticinese, dai lunghi e accoglienti muri della zona dei Navigli, quindi Lambrate, la Barona, Affori.
Dal 2013 Comune e Procura hanno avviato la centralizzazione delle indagini, tutte dei vigili. Nello stesso periodo sono stati anche studiati dei percorsi riabilitativi e modalità differenti per rimborsare Palazzo Marino per i danni causati.
Vengono svolti colloqui con gli indagati (i maggiorenni) e quelli che si dichiarano disponibili a collaborare vengono avviati a lavori socialmente utili (ad esempio assistenza nei centri anziani oppure in ricoveri per senza tetto, fino a invitarli a ridipingere loro stessi ciò che hanno imbrattato e danneggiato.
Questa possibilità viene offerta solo la prima volta, perché è un vantaggio per la comunità che ha subito il danno, ma anche per il ragazzo visto che, dopo la verifica, il Comune può dare il consenso al patteggiamento senza che il reato venga menzionato nel casellario giudiziario.
Così sono state svolte quasi 11mila ore di lavoro per la comunità, mentre dall'altra parte c'è stata la catalogazione delle tag (cioè le firme o i nome d'arte), indagini in rete, esami di computer , telefoni, hard disk, perché spesso il writer si fotografa e fotografi i complici. Senza contare il valore che hanno avuto i cosiddetti «Cleaning day», le giornae in cui cui tanti volontari, tra cui genitori, insegnanti e volontari hanno ripulito le scuole, interi muri di lunghe vie di Milano.
Il processo per direttissima, che ha convalidato l'arresto dei due writer, si è svolto ieri mattina e della vicenda si sta occupando il pm Elio Ramondini. Sono stati rilasciati in attesa del dibattimento che si svolgerà ad ottobre. All'udienza erano presenti sia i difensori del Comune di Milano, sia i legali di Atm per procedere con la richiesta danni.
Da una prima verifica effettuata dal personale tecnico dei vigili sul materiale sequestrato è emerso che i due arrestati, insieme ad un terzo ragazzo che risulta indagato a piede libero, stavano progettando un «tour» in diverse città italiane per compiere atti vandalici ai danni prevalentemente di mezzi pubblici.
In seguito all'arresto sono state sequestrate, all'interno della loro auto presa a noleggio, più di 100 bombolette di vernice spray pronte all'uso e nella camera di albergo dove alloggiavano macchine fotografiche e materiale informatico utile per le indagini.PaFu
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