Dalle periferie dimenticate alle scuole insicure: le proteste dei cittadini

Centinaia di milanesi hanno scritto per lamentarsi Sicurezza, degrado, edlizia scolastica le priorità

Dalle periferie dimenticate alle scuole insicure: le proteste dei cittadini

C'è chi ironizza sul fruscio di fondo che si sente durante la diretta facebook - «qualcuno può spegnere la falciatrice in sottofondo?»-, chi «vuole regalare al sindaco «un microfono professionale per la prossima puntata», chi ironizza sul progetto di riapertura dei Navigli: «Beppe mi fai corso Buenos Aires navigabile?» o più malignamente sulle indagini Expo: «Se uno non è d'accordo con Sala su Expo è un po' in malafede, ottimo. Il Tribunale di Milano solo settimana scorsa parlava di almeno altre 18 procedure sospette però...». Chi, invece, molto più concretamente parla dell'aria condizionata mancante nella biblioteca di quartiere, delle buche nell'asfalto, del degrado sotto casa.

Uno dei temi più gettonati è senza dubbio la questione bollente delle periferie: «Dovrebbe mantenere ciò che ha tanto sponsorizzato in campagna elettorale per avere i voti...un occhio alle periferie! Fino ad ora della zona Baggio se ne è altamente fregato». «A chi dice a parte le periferie - polemizza Daniele - ricordo che le grandi opere svolte in questo anno arrivano anche dalle tasse pagate dalle periferie sempre più degradate e insicure». Ancora «un vero sindaco dovrebbe anche pensare a sistemare le periferie, non esiste solo il centro, ci siamo anche noi che abitiamo in periferia».

Milanes mai cuntent...

si dice. E in effetti la lista delle lamentele dei cittadini è piuttosto lunga. Certo, avere la possibilità di scrivere o interloquire in diretta con il sindaco è un'occasione ghiotta soprattutto per chi, come i comitati o i cittadini della Milano metropolitana, hanno scritto lettere, petizioni, mail senza evidentemente, ricevere alcuna risposta. Due sempi su tutti: il Comitato di quartiere 22 marzo e quello contro la discarica di Busto Garolfo.

Poi ci sono quelli che «periferie a parte»: «Caro sindaco venga a De Angeli a farsi un giro» oppure «ci sarebbe bisogno sistemare i marciapiedi: in via Monte Bianco ci sono buchi e sconnessioni da rischiare fratture». Ancora «Venga in via Civitavecchia e lasci perdere Monza: abbiamo bisogno di pulizia». «Per girare in Stazione Centrale serve la scorta». «Avanti così sindaco, Milano diventa sempre più una città europea. Il punto debole resta la vigilanza urbana, soprattutto nei quartiere periferici ove le infrazioni impunite sono all'ordine del giorno».

A volte il livello di esasperazione e il senso di impotenza dei cittadini qualunque rasenta la voglia di «vendetta» personale: «Altro che complimenti... meriterebbe i latinos con la musica a tutto volume fino alle 3 di notte sotto casa sua, anziché sotto la mia».

Altro grande tema sono le scuole, declinate sia dal punto di vista della sicurezza, che della spinosissima questione degli aumenti delle rette dei centri estivi: su questo punto però il sindaco risponde in diretta assicurando 250 milioni destinati a 316 scuole della città, ovvero 6 su 10. Per quanto riguarda le rette dei centri estivi «noi dobbiamo fare quadrare i conti - spiega il sindaco - ma bisogna anche dire che abbiamo abbassato il costo per le fasce più basse, introducendo una gradualità nei pagamenti in funzione del reddito».

Infine la mobilità: qui Sala viene punzecchiato su un argomento che ha evitato con cura nel suo monologo: «Sindaco, i bus notturni torneranno?

Inoltre, quando ci libereremo del pavè, grande nemico dei ciclisti?».

Al sindaco le critiche non bastano e in coda alla diretta esorta i cittadini a scrivergli (ufficio.sindaco@comune.milano.it): «Cercherò di rispondere a tutti».

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