Delpini: "Rachele piange i suoi figli"

L'arcivescovo di Milano in visita privata alla clinica mangiagalli. Poi anche al "Centro di aiuto alla vita", che ha salvato 21mila bimbi dall'aborto

Delpini: "Rachele piange i suoi figli"

Una visita privata, talmente privata che l'arcivescovo, Mario Delpini, ha voluto tenere lontani giornalisti e fotografi. Non tutti lo sanno, ma Delpini, in quanto vescovo di Milano, è parroco del Policlinico e così della Mangiagalli, l'ospedale dei bambini. Il vescovo è arrivato alle dieci da solo, ha visitato vari reparti e poi si è fermato al Cav, il Centro di aiuto alla vita di cui è «mamma» Paola Bonzi. Il 12 novembre 2017 il Cav ha compiuto 33 anni di vita e in questo periodo, dicono con modestia Paola Bonzi e le sue collaboratrici, ha contribuito alla nascita di oltre 21.000 bambini. A voler essere più espliciti, li ha salvati dall'aborto, con una sensibilità tanto delicata da creare un'alleanza «trasversale» anche con medici di estrazione culturale totalmente diversa, come la nota ginecologa Alessandra Kustermann, che più volte ha collaborato con Paola Bonzi, mandando al suo Cav donne che vedeva incerte o addirittura costrette all'aborto da condizioni economiche, familiari, affettive, difficili se non ai limiti dell'impossibile.

Per la Messa, celebrata nella cappella dedicata ai Santi Innocenti, sono state usate le letture della celebrazione che ricorda i bambini uccisi a Betlemme da re Erode che dava la caccia a Gesù. «Rachele piange i suoi figli» le parole nella predica dell'arcivescovo, davanti ai primari e ai direttori dei vari dipartimenti dell'ospedale.

Paola Bonzi, che nonostante tutto rimane un personaggio inviso in alcuni ambienti laicisti, è stata toccata dall'incontro: «È andato tutto bene.

Ha parlato di questo mondo che sembra molto individualistico e non interessato ma che forse dentro di sé prova qualche sentimento di commozione e di interesse. Ha accennato a tutto con delicatezza e ha colpito la sensibilità di tutti».

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