Due fratelli trovati morti a Baggio

Sarà ora l'autopsia a chiarire se si tratti di un caso di omicidio-suicidio

Due fratelli trovati morti a Baggio

Sarebbe un omicidio-suicidio il delitto scoperto ieri mattina in un appartamento di Baggio. Anche se sulla morte violenta di due fratelli bengalesi gli inquirenti restano cauti. È questa, sì, la pista considerata più verosimile. Ma serviranno maggiori accertamenti, a partire dall'autopsia sui corpi, per confermarla.

Le indagini sono affidate alla Squadra mobile, coordinate del pm Donata Costa. A chiamare i soccorsi è stato un residente della zona che ha notato, intorno alle 10.30, un uomo impiccato al parapetto di un balcone dal condominio al civico 11 di via Valle Anzasca. Il corpo era appeso con un lenzuolo, al piano rialzato del palazzo. Al loro arrivo i poliziotti hanno poi scoperto l'altro uomo, ucciso a coltellate, all'interno dell'appartamento. E ritrovato in una fioriera un coltello insanguinato. L'abitazione era completamente a soqquadro, segno di una lite tra i due e dei tentativi della prima vittima di difendersi.

Le vittime sono due fratelli originari del Bangladesh. L'ipotesi è che il minore, Uddine Zamir, di 38 anni, abbia accoltellato il maggiore, Abdul Hai, di 41. Che poi il 38enne si sia impiccato, forse per il rimorso. I vicini hanno riferito di aver sentito urlare nell'appartamento intorno alle 2.30 e poi, improvvisamente, il silenzio. È probabile che ci sia stato un litigio finito nel sangue. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco e la Scientifica per i rilievi che aiuteranno a ricostruire l'esatta sequenza dei fatti. Abdul Hai viene descritto da chi lo conosceva, e da alcuni connazionali arrivati sul posto poco dopo la scoperta dei corpi, come una persona tranquilla e seria, che era in Italia da 15 anni e che aveva una bancarella al mercato. La moglie vive in Bangladesh, la coppia non aveva figli. Il problema di Abdul pare fosse appunto il fratello minore, che viveva con lui e che praticamente manteneva. Uddine, che aveva problemi di dipendenza dall'alcol, non riusciva a tenersi un lavoro e il 41enne lo rimproverava spesso per questo. Da qui le liti frequenti tra i fratelli, quando il più giovane si ubriacava, le urla e anche le botte. A causa del comportamento del 38enne inoltre suo fratello non riusciva a trovare nessun coinquilino con cui dividere le spese della casa.

La convivenza tra Abdul e Uddine era da tempo difficile e il primo si sfogava con gli amici. Un loro terzo fratello, lo confermano gli inquirenti, era rimasto ucciso nel febbraio scorso in un incidente stradale a Sesto San Giovanni, dove viveva.

L'uomo, un 40enne, è stato travolto da un'auto mentre attraversava la carreggiata in viale Fulvio testi a bordo della bicicletta. L'automobilista, un italiano, si era subito fermato e aveva chiamato i soccorsi. Ma il bengalese era morto poco dopo l'arrivo in ospedale.

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