La Brigata Ebraica si spacca. E si divide in due. Due gli striscioni, due gli spezzoni. Uno che si dichiara ufficiale e uno «di ribelli», della parte più a sinistra della comunità, che vuole sfilare e ricordare il manipolo dei 5mila che partirono dalla Palestina ma non solo, con l'esercito britannico per venire a liberare l'Italia, senza le bandiere di Israele «per evitare le contestazioni e per non associare la nostra presenza come ebrei alla politica dello stato di Israele. La pensiamo diversamente e quindi abbiamo deciso di staccarci». Eyal Mizrahi presidente dell'associazione Amici di Israele rivendica il fatto di essere stato «il promotore della partecipazione della Brigata ebraica, nel 2004, al corteo: è evidente che ci sono le bandiere di Israele.
Noi ci atteniamo alla storia, la brigata ebraica erano 5mila sionisti rappresentati dalla bandiera che è diventata il vessillo di Israele. Il loro striscione senza bandiera e sena la parola sionista, non è basato sulla storia».
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