E in Lombardia è record dispersione. Un quarto degli studenti lascia

Meglio il dato sull'abbandono (12%) inferiore alla media

E in Lombardia è record dispersione. Un quarto degli studenti lascia

Abbandono e dispersione scolastica colpiscono anche la Lombardia. I numeri forniti all'incontro «Presenti... Inclusi: esperienze e progetti di inclusione sociale e contro la dispersione scolastica», organizzato dal Fondo di beneficenza della Presidenza di Intesa Sanpaolo, sono tutt'altro che scontati. La ricerca di Fondazione Openpolis e Con i bambini-impresa sociale (su dati Istat, Miur e Tuttoscuola) distingue tra abbandono scolastico e dispersione. Nel primo caso si parla di ragazzi tra i 18 e i 24 anni senza il diploma superiore e non inseriti in alcun percorso di studio. Nel secondo di giovani che lasciano la scuola tra il primo e l'ultimo anno delle superiori.

Per quanto riguarda la nostra regione, il dato sull'abbandono è al 12 per cento, sotto la media nazionale che è stabilita al 14 per cento. Anche se l'obiettivo fissato dall'Ue per il 2020 è che si scenda sotto il 10 per cento. Le peggiori regioni in questo caso sono Sardegna (21,20%) e Sicilia (20,90%), le migliori Abruzzo (7,40%) e Umbria (9,30%). La Lombardia però è sopra la media nazionale di oltre un punto se si considera il fenomeno della dispersione. Siamo al 25,8 per cento, con una media italiana al 24,7 per cento. Sono molto alte anche le percentuali, se ci si concentra sul Centro-nord, di Toscana (28,1%) ed Emilia Romagna (24,7%).

In Lombardia poi, considerando questa volta l'abbandono del percorso di studi, ci sono forti differenze tra le province e i comuni (anche se a livello locale i dati vengono raccolti solo durante i censimenti e l'ultimo disponibile risale al 2011). Nella città metropolitana di Milano un comune su cinque (il 20,90%) ha una quota di abbandoni tra i 15 e i 24 anni superiore al 15 per cento. Ancora più bassa la quota di Monza e Brianza, dove solo sei comuni su 55 (il 10,91%) superano quella soglia. Il dato peggiora in province che hanno tanti comuni di dimensioni ridotte sul proprio territorio. Anche qui si registrano differenze tra i capoluoghi, dove il dato è più basso, e i paesi intorno, dove le percentuali salgono. Così ad esempio la zona di Bergamo, con il 64,75 per cento di comuni sopra la soglia, Pavia (61,58%) e Mantova (61,43%). «La dispersione scolastica - interviene Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo - è un problema grave per la società, che perde risorse preziose. Colpisce i giovani, riduce le possibilità di sviluppo personale e l'autostima, la consapevolezza di sé. Intesa Sanpaolo ha un fondo che alimenta gli interventi in quel campo attraverso le organizzazioni sul territorio che si occupano di tali problemi».

In Lombardia lavorano al contrasto alla dispersione scolastica l'associazione La Strada di Milano, con il progetto «Scuola Bottega», e la Società cooperativa sociale Cometa di Como con l'iniziativa «W4T-Work for Tomorrow. Percorsi di orientamento e inserimento lavorativo».

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