E Majorino dà i numeri: "Seimila migranti in città"

L'assessore al Welfare: "Mai raggiunta quota così alta". De Corato: "Siamo primi in Italia. Emergenza cronica"

E Majorino dà i numeri: "Seimila migranti in città"

Una «quota di presenze di migranti mai raggiunta»: «6mila tra richiedenti asilo, profughi e minori non accompagnati». È il numero fornito dall'assessore comunale al Welfare Pierfrancesco Majorino, a margine dell'iniziativa organizzata con Legambiente in via Sammartini. Un numero veramente impressionante, che non ha pari tra l'altro con nessuna altra città d'Italia.

«Questi numeri sono i più alti in assoluto in Italia - tuona Riccardo de Corato, ex vicesindaco e capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione - più alti anche di Roma, prima che il sindaco Raggi scrivesse al prefetto per chiedere uno stop. A Milano invece non sono mai abbastanza tanto che il sindaco Sala ha marciato alla manifestazione del 20 maggio per chiederne di più. A Milano non sono mai stati alzati muri! Qui siamo ormai in un'emergenza conclamata: i centri sono stracolmi e i migranti sono dappertutto in città. Sala ha voluto superare a sinistra Pisapia». «La colpa principale di questa invasione - attacca il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi - è dello stesso assessore al Welfare che in questi anni si è dimenticato di anziani e famiglie italiane concentrando tutte le politiche sociali sui richiedenti asilo».

In particolare gli ospiti delle strutture in città si dividono in 3700 richiedenti asilo, 700 minori non accompagnati - fanno sapere dall'assessorato - e persone che sono state accolte e che hanno goduto precedentemente di percorsi di accoglienza che si sono ormai esauriti e che ora rientrano nel piano dell'accoglienza dei senzatetto. si tratta delle strutture di viale Ortles, via Lombroso, via Saponaro, via Assietta, via Papa Giovanni, dormitori che ospitano italiani che hanno perso lavoro e casa, stranieri e richiedenti asilo che hanno fatto domanda nelle altre città e che quindi sono state inserite nei programmi di accoglienza locali, e migranti che non hanno presentato richiesta di asilo. Fondamentalmente - spiegano da Palazzo Marino - chi ha fatto richiesta di protezione internazionale a Milano ha diritto, qualora la richiesta venga accettata, a un posto in uno dei programmi specifici in città, mentre i migranti che sono stati individuati e identificati in altre città, appunto, hanno diritto a un posto letto nella città dell'identificazione. La maggior parte però di queste persone rimane nella nostra città, nel tentativo di spostarsi verso il Nord.

La novità di questi ultimi flussi - spiegano dal Comune - è la massiccia presenza di minori soli non accompagnati: per la maggior parte egiziani, ma anche ragazzini del Ghana e dall'Eritrea. Mentre prima i migranti minori avevano intorno ai 16 anni e arrivavano qui con un progetto e contatti di appoggio, tra famigliari e amici, adesso i ragazzini hanno intorno ai 13 anni, e partono perché allontanati da casa dagli stessi genitori, spesso per via di patologie psichiche.

I minori stranieri soli devono essere ospitati in comunità o centri. Diverso, come noto, il trattamento per i titolari di protezione internazionale che va sotto il nome di Spraar: previsti corsi intensivi di italiano, formazione e avviamento al lavoro.

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