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Euroluce: adattabilità e risparmio energetico

Dalla sfavillanti luci dei cristalli Swarovski ai giochi di luce e ombra delle lampade Artemide, fino allo show room Foscarini, sono due le parole d’ordine della nuova edizione di Euroluce: adattabilità e risparmio energetico

Euroluce: adattabilità e risparmio energetico

di Lorenzo Matucci

Dalla sfavillanti luci dei cristalli Swarovski ai giochi di luce e ombra delle lampade Artemide, fino allo show room Foscarini, sono due le parole d’ordine della nuova edizione di Euroluce: adattabilità e risparmio energetico.

E’ il caso dei sistemi di illuminazione concepiti da Carlotta de Bevilacqua per Danese. Il suo "Tre system", è pensato per adeguarsi alle diverse esigenze di luce e per sostituirsi alle illuminazioni uniformi che troviamo spesso negli ambienti di lavoro. La soluzione, che porta il brevetto della Casa italiana, sta nell’emissione di luce secondo un’ottica asimmetrica e, quindi, secondo una diversa intensità. "Tre" permette di disegnare la luce nello spazio, rispettando i ritmi di luce e ombra e garantisce performance in linea con i più avanzati sistemi di illuminazione. Si avvale, infatti, di led ("il futuro dell’illuminazione", come ripetono molti espositori), che, oltre a consentire un notevole risparmio energetico, permettono un’illuminazione decisa.

Lontana dall’essenzialità estetica di Danese, troviamo le soluzioni eccentriche di Ingo Maurer, che hanno molto incuriosito i visitatori. Maurer ripropone un successo dell’anno scorso, la candela ai led, ma nuova versione: "My new flame" a sospensione. Si tratta della fedele riproduzione dell’oscillazione di una fiamma di candela attraverso dei led, la cui luce si fonde a formare un unico movimento. L’effetto è tanto naturale che alcuni buyer si sono avvicinati per verificare se la fiamma si spengesse con le dita. Non sono da meno, altri due prodotti, sempre di Maurer: "Veramente al dente" e "Campari bar", ossia, una lampada-spaghetti con tanto di forchette, e una lampada formata da bottigliette di campari con, sulla summità, cubetti di ghiaccio in vetro.

Interessante è la collezione realizzata da Artemide in collaborazione con lo studio di Issey Miyake. Lampade a sospensione, da tavolo e da terra, realizzate tutte con plastica riciclata e rimodellate secondo forme astratte e naturali che (prima di essere lampade) sono delle sculture morbide e sinuose. Come sono sculture anche quelle di Ferruccio Laviani realizzate per Foscarini. Abbandonata sinuosità e morbidezza, le sue lampade hanno qualcosa di tridimensionale, ma che rimanda pur sempre alla natura. Sembrano, infatti, delle architetture in bambù, che, proprio come la luce, escono fuori a modellare lo spazio. Anche in questo caso, però, si tratta di un oggetto di arredo, che non perde la sua funzionalità originaria e si piega alle diverse esigenze di adattabilità. I tre bracci luminosi sono gestibili separatamente, attraverso un pulsante touch e ruotano di 360 gradi per consentire effetti luminosi tanto diversi quanto suggestivi. Perché , in definitiva, il prodotto deve essere bello, ma soprattutto utile.

Come la maggior parte degli espositori, infatti, questa lampada usa i led.

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