Expo, il giallo dei biglietti Buco da 20 milioni di euro

Le agenzie di viaggio hanno acquistato pacchetti rimasti invenduti Penalizzate dai prezzi al ribasso dei ticket, ora possono fare causa

Expo, il giallo dei biglietti Buco da 20 milioni di euro

E ritorniamo al giorno zero. Quel primo novembre 2015 in cui, ingenuamente, eravamo convinti che i dati sui bilanci di Expo sarebbero arrivati nel giro di pochi giorni. Al massimo qualche settimana. Con l'Esposizione appena chiusa, ci si aspettava di avere risposte almeno su una domanda, la più semplice: quanti biglietti sono stati venduti, e a che cifra? Normale, per una qualsiasi fiera, più normale ancora per una kermesse internazionale organizzata con i soldi pubblici. Ebbene, a quasi un anno dall'apertura di Expo, non c'è ancora risposta alla più banale e ovvia delle domande.

Non solo. Potrebbe aprirsi un contenzioso talmente cavilloso da rimandare di un altro anno il bilancio biglietti. Le agenzie di viaggio, dalla Duomo Viaggi alla Francorosso (che da sola ha acquistato 2 milioni di biglietti Expo), potrebbero far causa a Expo. «Del resto, le trattative che Expo ha portato avanti con le agenzie sono assolutamente aggredibili» commenta Manfredi Palmeri che è stato a capo della commissione d'inchiesta su Expo e che da mese è chino su numeri, proiezioni e tabelle pur di ricostruire un bilancio verisimile della manifestazione. Facciamo un esempio. Un biglietto d'ingresso singolo costa 40 euro. Expo ne vende un tot alla Fancorosso a 22 euro. L'agenzia li mette sul mercato a 35 e ci guadagna il suo margine legittimo. Tutto fila liscio finché, dopo poche settimane dall'inizio della manifestazione a Rho, lo staff di Expo si fa prendere dal panico: lungo il Decumano non c'è la folla sperata e le prenotazioni vanno a singhiozzo. Cerca allora di rimediare con l'ingresso serale a 5 euro e con politiche al ribasso che non sembrano rispettare i patti iniziali. «E qui viene commesso un grosso errore - commenta Manfredi Palmeri - Gli stessi biglietti venduti alle agenzie a, mettiamo, 22 euro, vengono venduti ad altre agenzie a 19 euro». I problemi creati non sono di poco conto. Tant'è vero che parecchi agenti, pur di non ritrovarsi sul groppone i biglietti, hanno scelto di svenderli con metodi «discutibili»: verso la fine di Expo sono perfino scesi in piazza Duomo proponendo super sconti di fine stagioni con biglietti a 15 euro. Ed ora potrebbero pagare alla società solo la quantità di biglietti venduti e non quella dei biglietti opzionati.

Risultato: per ora Expo ha messo a bilancio 7 milioni di mancati incassi alla voce biglietti. Ma il danno potrebbe essere ben più grave. «Dai biglietti - spiega Palmeri - sono stati guadagnati 373 milioni ma di questi 20 non sono mai arrivati in cassa.

per altro la cifra incassata è ben distante dalle previsioni messe a budget all'inizio e cioè 528 milioni». C'è poi un altro giallo da risolvere: capire quanti biglietti sono stati convertiti in «cambio merce». Ad esempio per il padiglione Alessandro Rosso all'interno di Expo.

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