Una bravata che per due romene di 28 e 29 anni è finita male - sono state arrestate - ma per un monumento simbolo della città poteva finire peggio. Le due ragazze, visibilmente ubriache, lunedì introno alle 23 hanno acceso un falò di cartoni e vestiti alla Loggia dei Mercanti, sotto il porticato del palazzo della Ragione. Sono state arrestate dai carabinieri per danneggiamento in concorso, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Hanno reagito con violenza ai militari, uno di loro è stato aggredito con calci e pugni e ha riportato ferite guaribili in cinque giorni. Le romene non risultano residenti in campi nomadi della città o dell'hinterland, la maggiore ha precedenti per furto. Per fortuna le fiamme sono state spente rapidamente dai carabinieri, le verifiche non hanno rilevato danni alla struttura e alla pavimentazione, nei prossimi giorni il Comune realizzerà un intervento di idropulitura per rimuovere la fuliggine presente sul pavimento. Ma il caso riapre ovviamente le polemiche sui rischi che corrono i monumenti milanesi. Dai writers che solo qualche mese fa hanno deturpato l'Arco della Pace e riacceso il dibattito tra favorevoli e contrari alla cancellata alla movida che «okkupa» la piazza e le Colonne di San Lorenzo al suk di piazza Duomo.
La Loggia dei Marcanti, dedicata a Caduti in guerra per la libertà, la sera è diventata una latrina a cielo aperto, un rifugio di balordi e clochard. I milanesi protestano, segnalano. Ma non è sfuggito (ovviamente) neanche al Sovrintendente per i Beni architettonici Alberto Artioli. «Si creano accampamenti, sarebbe bello avere guardie armate a vigilare i monumenti ma è chiaramente impossibile». Più semplice secondo il Sovrintendente sarebbe «far vivere la Loggia, con iniziative, mostre di libri, eventi, sempre nel massimo rispetto del luogo ma servirebbero come deterrente a questi assembramenti che si creano dove c'è abbandono» afferma. Lo dice da anni, a da anni l'Anpi reagisce contro manifestazioni di vario genere. «Ma il ricordo dei Caduti è vivo, lo spazio pubblico non va trasformato in un mausoleo, un sacrario, la Loggia deve essere vissuta dalla città. Le opzioni sono due: o si recinta tutto, si piazzano vigilantes, o si usa lo spazio in modo civile, senza che gli eventi vengano interpretati come un'offesa ma come una tutela al luogo stesso» insiste Artioli.
Preoccupato il capogruppo di Fdi Riccardo De Corato, che accusa il Comune per il calo di sicurezza in centro: «La notizia è di quelle che lasciano allibiti, un falò in uno dei luoghi simbolo di Milano, a due passi dal Duomo. Se è potuto accadere che queste due romene abbiano preso di mira nientemeno che un monumento vuol dire che in centro regna ormai un totale degrado. I luoghi storici dovrebbero essere inviolabili».
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