Un anno fa a Milano i negozi in cui trovare le sigarette elettroniche si contavano sulle dita di una mano. Ora se ne vedono un'infinità, sia in centro sia in periferia. Da viale Romagna a via Vespri siciliani, da via Ripamonti a via Gonzaga. E ancora: viale Monza, via Mantova, via Coni Zugna, corso di Porta Romana, via Adda. Insomma, la sigaretta elettronica piace, e piano piano sta diventando una moda. Nessuno nasconde di essere stato, all'inizio, particolarmente scettico. Ma anche di aver avuto bisogno di pochissime prove per cambiare idea. Perché le e-cig «sono semplicissime da usare e danno la stessa soddisfazione della sigaretta tradizionale». Non solo: bastano pochi giorni per rendersi conto che il mondo delle sigarette virtuali offre molti vantaggi in più rispetto a quelle tradizionali. Niente gola secca, niente complicazioni quando si ha il raffreddore, niente dita puzzolenti e denti ingialliti. Tuttavia c'è anche il partito di chi sostiene che l'e-cig faccia male: il Consiglio Superiore di Sanità si era espresso sugli eventuali rischi per la salute legati alle sigarette elettroniche, in particolare quelle che contengono nicotina.
In particolar modo si sollevano dubbi sulle «cartucce» pur riconoscendo il vantaggio di ridurre i danni del fumo passivo dal momento che emettono vapore e non funzionano con la combustione. «Le sigarette elettroniche con nicotina sollevano preoccupazioni per la salute pubblica - si legge nella relazione - potrebbero rappresentare un rischio di iniziazione al fumo convenzionale a base di tabacco e di potenziale dipendenza. Rischio notevole soprattutto per i giovani considerando la facilità di reperimento su internet». Secondo il Consiglio Superiore di Sanità, le sigarette elettroniche «potrebbero riattivare l'abitudine al fumo» in chi ha già smesso.
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