Il governo che fa? Mentre la Lombardia da sette settimane è impegnata fronteggiare uno «tsunami», qual è il contributo che arriva dalle istituzioni nazionali? È quello che chiede il presidente della Regione Attilio Fontana al governo, nel giorno in cui la sinistra milanese ha deciso di far salire di un altro grado la tensione e la strumentalità, delle sue accuse, fino al massimo: la richiesta di commissariare la Lombardia.
Fontana ieri ha incontrato l'ex Capo della protezione civile Guido Bertolaso, che sta meglio. «Parliamo con i fatti - ha scritto - più di 8 milioni di mascherine distribuite ai lombardi entro la fine della settimana, tra cui 100mila già date alle forze dell'ordine e test sierologici dal 21 aprile per individuare gli immuni». «Presto - ha aggiunto il governatore regionale - dovremo fronteggiare la carenza di altri dispositivi di protezione, a partire dai camici per chi fa visite a domicilio, per non parlare delle aziende che dovranno garantire la sicurezza ai dipendenti quando riapriranno le attività. Il Governo quando ci manderà il materiale? Come rifornirà aziende e lavoratori?». La fornitura di dispositivi di protezione, per la Regione, era un compito che la Protezione civile si era accollata. Ma adesso ovviamente la sinistra - che a Roma governa e in Lombardia fa opposizione - fa finta di non saperlo. Con un documento molto politico che arriva a proporre «l'abbandono di qualunque proposta di regionalismo differenziato», ieri un cartello di forze di sinistra riunito sotto la sigla «Milano 2030» ha chiesto di commissariare la sanità lombarda. Lo hanno firmato Rifondazione Comunista, Articolo Uno, Milano in Comune, Sinistra per Milano e altri. E l'eurodeputato Pd Pierfrancesco Majorino si è detto «totalmente d'accordo».
Ha risposto il consigliere comunale leghista Gabriele Abbiati: «Commissariare la Sanità lombarda? Per proporre quale modello, quello nazionale della Protezione Civile che non ha fornito le mascherine e quando le ha fornite ha mandato stracci utilizzabili? Vogliamo parlare dei respiratori che non sono arrivati, delle zone rossa mai attuate? È evidente che la sinistra il rispetto non ce l'abbia, ma almeno la decenza... Quello che veramente ci lascia tutti di stucco - ha aggiunto - è il modo in cui la sinistra riesca a fare sciacallaggio politico persino in un momento di grave crisi. Serve ricordare come Milano si trovi in queste condizioni anche perché in questa città non ci sono controlli? Prima di attaccare chi sta lavorando giorno e notte, si facciano un esame di coscienza».
E il capogruppo regionale di Fi Gianluca Comazzi propone al governo di riunirsi a Milano. «Sarebbe un importante segnale di vicinanza, anche fisica, nei confronti delle migliaia di persone colpite da questo virus e dalle sue terribili conseguenze. La Lombardia - ha detto - è la regione più colpita dal contagio: a distanza di un mese e mezzo da questa tragedia, il premier Conte non si è mai visto dalle nostre parti. Da giorni è montata una polemica faziosa sulla gestione dell'emergenza in Lombardia.
Al governo chiediamo di metterci la faccia: riuniscano il consiglio dei ministri sotto la Madonnina, vengano a toccare con mano la situazione nel Nord e combattano in prima linea come facciamo noi. Da febbraio a questa parte».
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