Ventotto seggi alla Lega e quattordici a Forza Italia. Ma anche se i numeri nella loro schematicità sembrano disegnare un rapporto di forze in cui il partito di Matteo Salvini la fa da padrone, doppiando Forza Italia, gli azzurri nella maggioranza del Pirellone mantengono un loro peso, ago della bilancia sia pur stretti tra diversi fuochi. Fino all'ultimo non è stato chiaro come fossero stati assegnati i resti e quindi i seggi: il Pd ne avrebbe quindici e il Movimento 5Stelle tredici, in alternativa tutti i partiti che seguono il Carroccio sarebbero in parità a quota quattordici. Le contestazioni in diversi comuni, tra cui Busto Arsizio, Cantù e Seregno, hanno rallentato l'arrivo e l'elaborazione dei dati dal Viminale. La certezza di questa nuova assemblea del Pirellone è la maggioranza Lega- Forza Italia con l'ondata del Carroccio.
Quarantotto seggi, il sessanta per cento degli ottanta dell'aula, più il presidente Attilio Fontana, risultato vincente, e il migliore dei perdenti, ovvero il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che - secondo le complesse ripartizioni dei resti - riceve il posto da +Europa di Emma Bonino, che potrebbe rimanere fuori dal consiglio regionale. Sempre che Gori non decida di optare per il suo ruolo di sindaco. Pensionati i «Pensionati», perché Elisabetta Fatuzzo resta fuori, ce la fa qualche figlio, cresciuto a pane e politica, come Federico Romani (di Paolo, presidente dei senatori azzurri).
I candidati di Forza Italia sono stati recordmen di preferenze, segno di un forte radicamento. A Milano, la piazza meno esposta al vento del Nord di colore blu Salvini (che ha portato al Pirellone 21 nuovi consiglieri su 28) il partito coordinato in Lombardia da Mariastella Gelmini ottiene cinque consiglieri. Il boom di Giulio Gallera, uscente assessore alla Sanità, il più votato, conferma il suo successo personale ma anche il consenso degli elettori alla riforma della Sanità (assessorato che fa gola alla Lega). Fa il botto nel collegio di Monza e Brianza il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala, che punta a un incarico economico, materia a lui più congeniale. E se la conta delle preferenze si ferma a quota 8.179 voti contro le 11.722 di Gallera, c'è da valutare che il collegio è decisamente più piccolo. È il caso di dire che anche qui i voti non si contano ma si pesano.
Importante il risultato di Silvia Sardone, prima classificata tra le donne a Milano e in tutta la Regione, e del bresciano Alessandro Mattinzoli, vicini alla Gelmini, segnale che la coordinatrice ha fatto crescere una nidiata capace di consumare le scarpe per strada. Seguono l'animalista Gianluca Comazzi, Fabio Altitonante e Marco Alparone. Una classifica che, nelle intenzioni dichiarate di Fontana, dovrebbe pesare anche per la scelta degli assessori. Dentro anche Paolo Franco e Alessandro Fermi, mentre a Cremona restano fuori Carlo Malvezzi e a Lecco non ce la fa Mauro Piazza.
Fa un certo effetto vedere Noi con l'Italia ridotta a un solo consigliere, eletto a Milano: l'ex assessore Luca Del Gobbo. Esclusi sia l'ex presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, in corsa nell'affollata Varese, che Mauro Parolini. Le prime considerazioni post voto in casa Forza Italia dicono che il partito di Maurizio Lupi potrebbe restare escluso da Palazzo Lombardia.
Una batosta che fa comprendere come il voto dei cattolici si sia frantumato e anche gli elettori che un tempo si riconoscevano negli esponenti politici intorno a Cl adesso votano in ordine sparso. Se si guarda ai risultati Pd (14 o 15 seggi), il primo classificato è Pietro Bussolati, segretario metropolitano gradito al mondo cattolico, si nota come anche Carlo Borghetti (7.602) e Fabio Pizzul (6.614), l'uomo delle parrocchie e dell'Azione cattolica, abbiano raccolto un buon risultato. Pizzul, oltre tutto, ha fatto la campagna elettorale dal letto dell'ospedale, dopo un pesante incidente stradale. Ce la fa Carmela Rozza, in Regione dal Comune.
In Fratelli d'Italia Viviana Beccalossi sorpassa Riccardo De Corato. Tra i leghisti arriva Silvia Scurati, storica portavoce di Davide Boni, e il primo classificato Gianmarco Senna, imprenditore del food.
I 5Stelle prendono 13 consiglieri (o 14). E se numero uno è Dario Violi, segue il parlamentare Massimo De Rosa, di Paderno Dugnano, che ha lasciato la Camera per la Regione. Una sorpresa l'esclusione di Eugenio Casalino.
Stupiscono i due candidati eletti dalla lista Gori: Elisabetta Strada, già cagruppo della lista Sala in Comune (e in precedenza nella lista Pisapia) e Niccolò Carretta. Ce la fa anche Manfredi Palmeri, l'uomo di Stefano Parisi e «Energie per la Lombardia».
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