Forza Italia si rinnova Cattaneo e Ronzulli in pista per la Regione

(...) Ci sono alcuni nomi e vengono fuori. Circolano i profili di Marco Alparone, rieletto con grande consenso sindaco di Paderno Dugnano. Ci sono i consiglieri comunali di Palazzo Marino, Pietro Tatarella, e Gianluca Comazzi, già garante degli animali con l'ex sindaco Letizia Moratti. Da Como arriva Sergio Gaddi, ex assessore, berlusconiano della prima ora. Non mancano i volti femminili. Tra le donne che si sono più segnalate Silvia Sardone, consigliere di zona molto attiva, l'avvocato Cristina Crupi e la bresciana Mariachiara Fornasari, coordinatrice della campagna di Toti. E i consiglieri regionali Giulio Gallera e Fabio Altitonante.
Tra le priorità affrontate al vertice con Berlusconi come organizzare il partito, soprattutto grazie alla presenza nei consigli regionali e comunali, con il contributo della filiera di eletti e amministratori. «Ci siamo chiesti come uscire dallo schema dei congressi, per andare verso un'idea di partito comunità. E cioè vie nuove di selezione della classe dirigente» spiega Gelmini. In concreto? «Volti nuovi partendo dagli amministratori, da coloro che hanno preso i voti. L'idea è affrontare con loro i temi della città metropolitana, della riforma del titolo V e della riforma del Senato» dice Gelmini. Anche in questo senso si è parlato di trovare una sintesi tra i club e il partito, tenendo presente che la struttura portante resta il partito.
Temi tra i più importanti per il Nord sono immigrazione e sicurezza. «Il presidente è rimasto molto colpito da questa ondata di profughi, dalle foto agghiaccianti che si vedono sui giornali - racconta Gelmini -. Questo è un governo che non sa gestire l'immigrazione. A Milano queste scene non si sono mai viste. È un segnale dell'incapacità di Renzi e di Pisapia a gestire l'allarme». Politicamente, spiega la coordinatrice, «è un tema che ci aiuta a costruire un rapporto con la Lega, come prova il referendum che abbiamo firmato insieme. Ma noi lo affrontiamo e lo affronteremo con meno estremismo».
Una questione che porta subito ai delicati equilibri di Palazzo Marino. Il presidente della Regione, Roberto Maroni, ipotizza un accorpamento tra l'assessorato al Welfare e l'assessorato alla Sanità. Un “mezzo ministero” per il quale il presidente starebbe pensando a un tecnico. Sono in corso contatti con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con l'idea di trovare una soluzione condivisa. Sorprese in vista? In realtà non esiste un accordo politico con Forza Italia che vada in questa direzione e che significherrebbe un pesante ridimensionamento del vice presidente, Mario Mantovani. Insomma, il progetto per il momento è solo maroniano.
Il rimpasto però è un tema che rimane tra le priorità dopo i risultati elettorali. Si parla di nuovi ingressi. Il nome più gettonato è quello dell'ex europarlamentare Licia Ronzulli. Ma inizia anche a circolare l'ipotesi che un assessorato sia affidato all'ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo. Possibilità non di semplice attuazione.

Anche perché i consiglieri regionali sono già sul piede di guerra: la scelta di assessori esterni compiuta da Maroni li aveva già scontentati lo scorso anno. E adesso ripongono non poche speranze sui nuovi assetti di giunta.

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