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Il fotografo lascerà presto Busto Quasi certo il passaggio a Opera

Non dovrebbe durare a lungo il soggiorno di Fabrizio Corona nel carcere di Busto Arsizio, le autorità penitenziarie esamineranno la settimana prossima il suo caso in vista di un trasferimento. Trattandosi di un detenuto milanese per lui si aprono due soluzioni: Bollate, difficile, e Opera, forse la destinazione più certa.
Il «bel Fabrì» dunque potrebbe presto diventare vicino di cella di Totò Riina, rinchiuso a Opera anche se nel settore di massima sicurezza. Difficile dunque che i due si incontrino. La sistemazione di Busto infatti è solo temporanea e dovuta a una banalissima questione di distanze: si trova a 16 chilometri dall'aeroporto di Malpensa, dove è atterrato venerdì il fuggiasco proveniente da Lisbona. La settimana prossima dunque si riunirà l'apposita commissione del Provveditorato regionale alle carceri per trovargli una sistemazione definitiva. O quanto meno per i prossimi 7 anni e 10 mesi, se non intervengono prima sconti e benefici.
Verrà vagliata la sua posizione, la pericolosità, il pericolo di fughe, i rapporti con altri detenuti, la durata della pena. Quindi entro fine settimana, al massimo l'inizio della successiva, dovrebbe avvenire il trasferimento. Trattandosi di un Lombardo, anzi di un milanese, è facile ipotizzare rimanga in zona, San Vittore escluso, perché è una casa circondariale, dove cioè dovrebbero rimanere solo i detenuti in attesa di giudizio.

Rimane Bollate, difficile perché «casa di reclusione» destinata a condannati con un percorso di recupero già avviato, e Opera, assai più probabile. Un carcere moderno ma proprio per questo freddo e spersonalizzato. Riina a parte, non sarà una bella vacanza per il «bel Fabrì».

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