Se ne possono sentire delle belle se il Barocco incontra la musica elettronica per un «dialogo» a due. Dopo l'appuntamento dedicato al clavicembalo nell'Era moderna con le implicazioni che concettualmente, storicamente e praticamente ne conseguono, il teatro Arsenale di via Cesare Correnti, nel pomeriggio di oggi mette in scena un'altra delle sue affascinanti idee tra ricerca e musica. Il summit tra il succitato strumento antico e il computer, per giunta tra scrittura e improvvisazione, porterà in zone dell'ascolto in parte o del tutto inedite. Artefici di questo tipo di coniugazione non solita sono due sperimentatori del calibro di Guido Morini e Walter Prati. Il primo è organista, clavicembalista e compositore; si dedica da sempre alla musica antica, in particolare alle pratiche del basso continuo e dell'improvvisazione. Del secondo basta dire che dagli anni Ottanta ha collaborato con Evan Parker, con il quale ha messo a punto un progetto di improvvisazione ed elettronica; un progetto che porterà in seguito alla formazione del Electroacoustic Ensemble. Significativi, tra i suoi trascorsi, gli incontri artistici con il chitarrista americano Thurston Moore (componente del gruppo Sonic Youth) e con il cantante inglese Robert Wyatt.
Ma torniamo al clavicembalo e al pc, al loro uso: due modi di concepire e suonare apparentemente molto lontani che si scoprono reciprocamente dipendenti in un continuo scambio di ruoli e sonorità. Un incontro in questo caso estemporaneo che probabilmente, a beneficio del pubblico curioso, darà la possibilità di udire anche e in maniera diversa lo strumento inventato del quindicesimo secolo.
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