In Galleria salve Prada e Feltrinelli

Il Comune allungherà l'affitto alla griffe, gara ad hoc per la libreria

In Galleria salve Prada e Feltrinelli

Se le piccole botteghe storiche con il contratto in scadenza tremano, l'assessore al Bilancio Roberto Tasca rassicura con largo anticipo la mega boutique di Prada che ha la data di fine concessione in Galleria fissata il prossimo autunno. «In questo caso rinnoveremo l'affitto senza gara pubblica» ha affermato ieri l'assessore della giunta Sala che ha introdotto una linea intransigente nel Salotto. A quanto pare infatti non possono tirare un sospiro di sollievo neanche quei negozi e ristoranti classificati come botteghe storiche, con alle spalle almeno cinquant'anni di attività nel Salotto.

Tra questi c'è il ristorante «Galleria» con l'affitto in scadenza a novembre: ha già ottenuto il marchio storico dalla Regione e a breve dovrebbe ricevere lo stesso riconoscimento dal Comune (la commissione si è riunita un paio di settimane fa per decidere le botteghe da premiare). Potrebbe non bastare nè a evitare la gara nè ad ottenere almeno il diritto di prelazione. Idem non si sente affatto blindato «Noli», il negozio che vende tabacco e pipe in Galleria dal 1927 e veniva frequentato abitualmente anche dal presidente Sandro Pertini quand'era di passaggio a Milano. Il discorso, ragiona Tasca «non è la presenza da 49 o 52 anni in Galleria, per fare eccezione alla regola del bando pubblico i marchi devono avere un'identità storica riconosciuta legata alla Galleria». Cita i casi di «aziende familiari come il ristorante Savini (che pure ha dovuto fare ricorso, ndr.) o il bar Camparino a cui abbiamo rinnovato automaticamente il contratto l'anno scorso. E anche la boutique è nata come Fratelli Prada in Galleria», precisamente nel 1913 quando Mario e Martino Prada aprirono il primo negozio di borse, accessori da viaggio e di lusso nel Salotto. É in scadenze anche Feltrinelli e ha perso di recente il ricorso al Tar per evitare la gara dunque Tasca tira dritto, «faremo un bando».

Ma in questo caso, sembra pronto un «salva-Feltrinelli».

L'assessore aggiunge anche che «la sentenza ci concede la discrezionalità di lanciare un bando mirato, una concessione di spazi a uso libreria, perchè no». E dato che potenziali competitor come Mondadori e Rizzoli hanno megastore in piazza Duomo e Salotto, il finale sembra già scritto.

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