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Giardini intitolati a Enzo Biagi

«Milano non ha mai smesso di ricordare Enzo Biagi». Con queste parole il sindaco Giuliano Pisapia commenta la decisione di intitolare al giornalista un'area verde nel centro cittadino, tra via Vigoni e via Lusardo, all'altezza del numero civico 10, luogo dove Biagi ha abitato. É «un luogo piccolo e raccolto ma centrale nella vita milanese del giornalista. Proprio lì Biagi decise di abitare, davanti a San Celso, nel 1958; lì sono cresciute le sue figlie e lì hanno giocato i suoi nipoti. Lì lui, con intorno una grande famiglia, è diventato il grande giornalista che tutti abbiamo conosciuto e apprezzato», ricorda Pisapia.
«Con l'intitolazione a Biagi, la cui presenza intellettuale e morale è ancora vivissima, Milano prosegue nel progetto di affidare alla memoria della città le vite dei grandi protagonisti della vita culturale e politica italiana» aggiunge l'assessore alla Cultura, Stefano Boeri.
Nato nel 1920 a Lizzano in Belvedere, paesino dell'Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna, Biagi ha poi vissuto e lavorato a lungo a Milano, tanto da poter essere considerato «milanese d'adozione». Nel 1979 Milano gli ha conferito la Medaglia d'Oro di Civica Benemerenza. Nonostante lo avesse già ricevuto in vita, nel 2008 il centrosinistra fece una battaglia perchè a Biagi fosse assegnata la Grande medaglia d'oro, agli «Ambrogini» in Sant'Ambrogio.

Il giornalista era già stato onorato con l'iscrizione al Famedio, tra gli illustri di Milano, l'allora capogruppo di Forza Italia Giulio Gallera si oppose pertanto alla Grande Medaglia d'oro, «dopo averlo onorato nel Pantheon del Monumentale, la sua candidatura non era per rendere merito alla persona, ma per farne uno strumento politico».

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