Che Gioele Dix sia un intellettuale prestato alle scene, anche ai ghirigori di surreale comicità, ormai è noto. Soprattutto dopo il libro - Quando tutto sarà finito, per i tipi di Mondadori - in cui David Ottolenghi, vero nome del nostro, ha raccontato per filo e per segno la storia della sua famiglia, perseguitata dalle leggi razziali perché ebrea. È sempre con intelligente profondità che Dix affronta i testi che porta in teatro; ragione in più per non perderselo al Franco Parenti, dove fino al 20 dicembre tiene banco con Il malato immaginario" diretto dalla padrona di casa, Andrée Ruth Shammah. La scorsa stagione, lo spettacolo ebbe un clamoroso successo, con la sala in pratica esaurita ogni sera: succederà lo stesso, c'è da scommetterci.Dix è Argan (o Argante), l'ipocondriaco protagonista della commedia di Molière che debuttò a Parigi nel 1673, interpretata dallo stesso drammaturgo; il quale malato immaginario non era per nulla, visto che poco dopo la rappresentazione morì, vinto da uno stato di salute disastroso. Prodotta dal Parenti, la messinscena coinvolge, oltre al protagonista, dieci attori. E domani Dix sarà in teatro alle 18.30 per parlarci di Madame Bovary di Gustave Flaubert, uno degli appuntamenti letterari, i «GioveDix», che l'attore tiene con successo. Per biglietti e orari ci si può rivolgere a www.teatrofrancoparenti.it.Charlie Chaplin, invece, ispira la commedia musicale che va in scena al Carcano da stasera al 4 dicembre. Dal suo film del 1940 Il grande dittatore, nel quale si tratteggiava in piena guerra la figura di Hitler, Massimo Venturiello ha ricavato uno spettacolo (è la prima volta che quel capolavoro viene ridotto per il teatro) venato di ironia e con un forte messaggio di pacifismo. La musica è composta da Germano Mazzocchetti; Tosca, brava artista, dà voce alle parti cantate. Giuseppe Marini, che firma la regia con Venturiello, ci tiene a ricordare che ci sarà pure un pizzico di Brecht, in questo lavoro. Biglietti e orari su www.teatrocarcano.com.In un mondo come il nostro, dove conta l'apparenza più che la sostanza, aiuta a riflettere lo spettacolo al Teatro Libero di via Savona, fino al 29 novembre. Tratto dall'omonimo romanzo di Mariapia Veladiano, La vita accanto (diretto da Cristina Pezzoli) affronta il tema del rapporto di ognuno di noi con la propria immagine. La protagonista Rebecca, interpretata da Monica Menchi - che per questo lavoro ha ottenuto il Grand Prix del Teatro 2015 -, è una donna brutta, molto brutta, che scopre la bellezza nell'arte e nella musica.
Fino a far cambiare il punto di vista degli altri, che non vedono più una creatura da evitare, ma una persona affascinante. La Menchi, da sola in scena, tocca tutte le corde attoriali per operare al meglio questa metamorfosi. Biglietti e orari su www.teatrolibero.it.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.