Purtroppo sta diventando un appuntamento fisso. Perché anche quello di oggi sarà un venerdì di passione per pendolari, lavoratori e semplici cittadini a cui ancora una volta sarà negato il diritto di muoversi in città con i mezzi pubblici. A rischio tram, autobus, metropolitane e questa volta anche gli scali di Linate e Malpensa, mentre non dovrebbero mancare i treni regionali. A proclamare lo sciopero l'Unione sindacale di base Lavoro privato che per oggi ha indetto un blocco di 24 ore del trasporto pubblico locale in tutta Italia, dei naviganti e del personale di terra Alitalia, dei lavoratori della Sea negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa e di quelli della società AdF all'aeroporto di Firenze. Dovrebbero invece lavorare i sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil l'Orsa, evitando il blocco totale delle città.
«Queste azioni di lotta - si legge in un fumoso comunicato ufficiale dell'Usb - nascono da vertenze con alla base problemi e rivendicazioni diverse, ma tutte con un denominatore comune di lotta contro il degrado complessivo del sistema dei trasporti del nostro Paese causato dai tagli di bilancio, da piani industriali fallimentari, da privatizzazioni disastrose, dalla cronica mancanza di una politica nazionale del comparto». Ma la protesta è contro l'accordo sul rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri raggiunto il 26 aprile da Asstra e Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti e Faisa Cisal. Quelle sigle che prima di firmare paralizzavano le città. Ora il contratto è firmato, ma le città rischiano di essere paralizzate lo stesso. E a farne le spese non sono le auto blu, ma chi deve andare al lavoro, mentre il manifesto si chiude con un «buona lotta a tutti» e la richiesta «del mantenimento e rilancio del carattere pubblico delle compagnie e società, la compatibilità sociale e ambientale come servizio essenziale al Paese, la sicurezza dei mezzi per chi viaggia e chi lavora, l'efficienza e l'intermodalità per offrire nuove opportunità agli utenti e buona e sana occupazione per i lavoratori».
A Milano i mezzi Atm si fermeranno dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio senza distinzione tra linee di superficie e metropolitane. Fasce di garanzia rispettate, dunque e previsioni più pessimistiche per autobus e tram. Mentre situazione che potrebbe non essere tragica per metropolitane, treni del passante ferroviario e regionali della rete TreNord. Braccia incrociate a Linate e Malpensa per il personale di terra Alitalia e i lavoratori della Sea. Nel rispetto delle fasce di garanzia si vola dalle 7 alle 10 e dalle 18 a fine servizio. Qui alla protesta nazionale si somma la multa della Commissione europea che chiede 360 milioni di euro a Sea Handling.
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