Cronaca locale

Il giorno delle scuole: quando Expo diventa una lezione sul mondo

Finito il weekend dell'inaugurazione nei padiglioni colorati di Rho è una gara tra alunni di tutta Italia

Il giorno delle scuole: quando Expo diventa una lezione sul mondo

Chiasso, cori, foto di gruppo. Expo cambia faccia e si spoglia della veste dell'ufficialità: sono arrivate le scolaresche. Una marea di ragazzini invadono il cardo e il decumano. Non che il clima di festa mancasse nei giorni scorsi, ma da ieri mattina ha tutto un altro gusto. Ci sono bambini delle elementari, alunni delle medie e studenti delle scuole superiori. Entusiasti. Da oggi fino alla fine della manifestazione, tra i padiglioni si alterneranno quasi tutte le scuole italiane. «Per ora abbiamo 600mila alunni prenotati» conferma il commissario unico Giuseppe Sala.

I primi ad accaparrarsi il biglietto Expo sono stati gli istituti lombardi. Meta immancabile: il corridoio a rete del padiglione del Brasile, che farà da sfondo alle foto di classe di tutti, arrampicati nei punti più ripidi uno sopra l'altro.

Inspiegabile coda di ragazzini al padiglione olandese. «Fanno il panino con la marijuana» spiega un ragazzino con l'apparecchio ai denti. Scoprirà a sue spese che invece è un panino a base di alghe.

Andrea, 9 anni, ammette che vorrebbe mangiare da Mc Donald's. La sua maestra lo incalza: «Ma come? Puoi assaggiare la cucina di tutto il mondo». «Ma io voglio le patatine fritte, quelle non le posso mangiare mai».

Tante scolaresche ripiegano sulla colazione al sacco: «Qui i prezzi sono un po' alti, compresa l'acqua - commenta un insegnante -. I dispenser non funzionano ed abbiamo dovuto comprare le bottigliette per tutti i ragazzi».

La seconda B della scuola media di Salerano sul Lambro (Lodi) ha visitato il padiglione della Spagna e della Turchia ed è diretto in Tunisia. «Ben Amor - spiega la prof - é un alunno tunisino e quindi andiamo a visitare il suo Paese. Siamo anche stati in Svizzera ad assaggiare le mele essiccate».

La seconda C delle medie di Solaro, vicino a Milano, è invece diretta in Messico per rendere omaggio al compagno di classe David. Felipe, della seconda B, frigge all'idea che tutta la sua classe possa visitare il padiglione del suo paese, il Brasile. E anche gli alunni moldavi sono felici di far conoscere la loro terra agli amici. «Io - racconta Sofia, terza media - porterò il tema dell'Expo all'esame finale». La ragazzina sa il fatto suo e, meglio di molti adulti, riassume il tema principale della manifestazione: «Expo insegna a evitare sprechi alimentari e a conoscere le culture dei paesi di tutto il mondo attraverso il cibo».

La terza A dell'istituto Rita Levi Montalcini di Buccinasco mette in cima alla classifica il padiglione Zero. Altre classi hanno deciso di strutturare il loro «giro del mondo» in base ai paesi di cui conoscono la lingua: Francia, Inghilterra innanzitutto. «Ho anche parlato in francese e mi hanno capito» racconta soddisfatta Alessia, 12 anni.

Coda al padiglione del Nepal. A scuola in tanti si sono occupati del terremoto ed ora vogliono andare a conoscere da vicino le terre colpite dalla tragedia. A sintetizzare bene lo spirito di Expo è un ragazzino con i capelli a spazzola e lo zaino enorme: «Dopo essere stato qui, mi è venuta voglia di viaggiare per il mondo».

Una voglia di conoscere il mondo, una voglia di viaggiare e di conoscere le diversità del mondo che è una prerogativa nascosta di Expo.

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