Giro, Tour e Olimpiadi: Ivan spiega ai bimbi che la bici è un gioco

Cerioli, ex «pro» con la Gewiss di Argentin e Berzins, da 8 anni insegna sport ai ragazzi

Giro, Tour e Olimpiadi: Ivan spiega ai bimbi che la bici è un gioco

Ivan Cerioli quando va in bici i suoi ragazzi li chiama «pistolini». Quattro, cinque, sei anni giù o su di lì. Li ha messi tutti in sella in una magnifica avventura che da otto anni ormai porta i colori e il nome dell'asd Sport Frog Senna, la sua società sportiva ma forse qualcosa in più di un gruppo di atleti. É il suo sogno diventato realtà in un'oasi del Lodigiano dove vive e dove si pedala e si corre tra argini e golene. Il «Cerio» , come lo chiamavano in gruppo quando pedalava da professionista con la maglia della Gewiss sulle strade del Giro e del Tour, quando insieme a Euvgeni Berzins, Moreno Argentin, Guido Bontempi, Alberto Volpi vincevano Milano Sanremo, Freccia Vallone e Liegi- Bastogne-Liegi, ora insegna ai «piccolini» a stare in equilibrio. Non solo su due ruote. In equilibrio in uno sport bello, «dannato» e oggi pericoloso come il ciclismo. Spiegando come si sta in sella, come si sta in strada, come si leggono stop e precedenze. Spiegando il senso dello sport come lo ha sempre inteso quando correva e vinceva e quando ha deciso di andarsene perchè non gli piaceva più. Quando indossava le maglie tricolori in pista, quando ha messo in bacheca il bronzo ai mondiali di Lione o quando ha sfiorato il bronzo alle olimpiadi di Barcellona. Uno sport che è tenacia, lealtà e passione, che sono valori che a chi deve crescere fanno comodo, che è innanzitutto divertirsi perchè per vincere c'è tempo e alla fine non è che sia sempre necessario. «Un sport che è stare insieme- spiega Cerioli- che è far gruppo perchè se ci si aiuta e se ci si dà una mano diventa tutto possibile e più semplice. Anche la vita. Che è credere nella cose che si fanno, fissare i traguardi e fare di tutto per arrivarci». Tutto in una sera. Tutto sul palco del teatro della biblioteca di Senna Lodigiana dove qualche sera fa hanno sfilato insieme tutte le anime di questa avventura della «ranocchie arancioni» che tiene uniti in una grande famiglia un centinaio di tesserati che corrono e pedalano, che hanno trovato il modo di dribblare la sfortuna nelle gare di handbike e che fanno squadra sul serio: «Ogni anno ci ritroviamo per fare un po' il punto- spiega Cerioli- Siamo grandi e piccoli, facciamo sport ma soprattutto cerchiamo di coinvolgere i bambini. Lo sport è fondamentale per farli crescere non come atleti perchè alla loro età devono solo pensare a giocare e a divertirsi. Altrimenti quando arrivano a 12, 13 anni sono già stufi, spremuti. Oggi c'è esasperazione in tutto, anche nello sport. Ci sono allenatori e genitori che creano nei ragazzi aspettative esagerate». Invece lo sport da queste parti insegna che la strada all'inizio deve essere un' altra e non lascia indietro nessuno. E non è la strada del business : « Facciamo fatica a far quadrare i conti- racconta il presidente del Frog Senna- Per fortuna ci sono amici imprenditori che ci stanno a fianco da sempre, che ci aiutano e che basta un'occhiata per capirsi». Tutto il resto è un quotidiano rimboccarsi di maniche, di passione, amicizie che si perdono e si ritrovano come quella con Jenza e Gemma che il prossimo anno spiegheranno ai «cuccioli» tutti i segreti della Bmx. O come quella con i «Corsari della Maratona» la onlus che con la corsa raccoglie fondi per aiutare i bambini colpiti da tumore e che regala la gioia di un sorriso a una ragazza come Rebecca spingendola al traguardo di una 42 chilometri.

O come quella di Gianni Bugno che lo scorso anno qui a Senna era venuto a portare il suo saluto. Tutto in una sera. Tra medaglie, targhe, mazzi di fiori alle signore e l'idea che lo sport possa essere anche un'altra cosa rispetto quella che ci raccontano ogni giorno i giornali.

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