«È la vigilia di un anno importante per l'Expo e per gli scandali che si sono abbattuti sulla Lombardia. Forza Italia non vuole sentire parlare di rimpasti e non vuole essere messa di fronte a scelte preconfezionate che non condivide». Giovanni Toti, europarlamentare e consigliere politico di Silvio Berlusconi, sarà domani al Pirellone per la riunione del gruppo azzurro. Al suo fianco Mariastella Gelmini, la coordinatrice regionale azzurra che ha già lanciato un altolà contro l'ipotesi di un riassetto di giunta che non coinvolga Forza Italia.
È un momento delicato per il centrodestra in Regione. Roberto Maroni ha dichiarato di voler accorpare gli assessorati a Salute, Famiglia e Solidarietà sociale. L'idea di Maroni è di scegliere un supertecnico da mettere alla guida di questo mezzo ministero. Poiché l'assessorato alla Salute è gestito da un esponente di rilievo di Forza Italia, Mario Mantovani, che è anche vicepresidente della Regione, è un'intenzione che di fatto terremota gli interi assetti della giunta.
A questo si aggiunge l'ipotesi partita da Forza Italia che l'ex europarlamentare azzurra Licia Ronzulli e l'ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, entrambi non rieletti, possano entrare a far parte della squadra di Maroni. Intenzione che il presidente della Regione ha già bocciato sonoramente: «La Lombardia non è un refugium peccatorum. Qui servono le persone che servono e che ci sono già». Insomma, le tensioni non mancano.
La coordinatrice Gelmini entra nel merito della riforma sanitaria in discussione in Lombardia: «Forza Italia c'è e sta lavorando al Libro bianco annunciato da Maroni. Finora il modello sanitario lombardo ha rappresentato un'eccellenza riconosciuta a livello internazionale. La riforma valorizzerà gli elementi positivi e riempirà le lacune intervenendo per aumentare la trasparenza e la correttezza di comportamenti». Gelmini sottolinea il ruolo di Mantovani: «Il nostro è un apporto molto importante di idee e di esperienza. Lo dimostra la proposta dei manager a rotazione negli ospedali come misura anticorruzione indicata dall'assessore alla Sanità».
La posizione di Forza Italia, al di là delle dichiarazioni, non è un no secco e pregiudiziale ai desideri di cambiamento del presidente della Regione. Si tratta piuttosto di un voler sottolineare che le scelte devono essere compiute insieme e condivise all'interno della maggioranza che sostiene Maroni. Toti rimarca il peso degli azzurri in consiglio e alle urne: «Forza Italia è il secondo partito e ha dimostrato di esserlo anche alle ultime elezioni. Ha il dovere di dire la sua, perché rappresenta molti elettori che sostengono la giunta». Aggiunge: «L'assessorato alla Sanità è stato ben gestito, mantovani ha fatto un ottimo lavoro dopo gli scandali degli anni passati». La conclusione è netta: «Se Maroni pensa di dover cambiare qualcosa, apra il confronto interno alla sua maggioranza, senza scelte precostituite. Non accetteremo di essere messi davanti a fatti compiuti».
Altro tema in discussione è il futuro politico della coalizione. L'intenzione ribadita dal consigliere politico di Forza Italia è che i futuri candidati alle competizioni elettorali possano essere scelti insieme a Ncd, Lega e Fratelli d'Italia. «Le primarie di coalizione saranno certamente il modo in cui sceglieremo insieme agli alleati i principali candidati comuni nelle competizioni che attendono» dice Toti. Il capitolo più importante riguarda Milano: per la corsa a Palazzo Marino si sono accesi da tempo desideri e ambizioni.
Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e tra i leader di Ncd, a lungo assessore nella giunta Albertini, non ha mai nascosto il suo desiderio di correre.
Giunta, Toti frena Maroni: «No a scelte non condivise»
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