Una sveglia agli assessori regionali perché non si appiattiscano sul presidente della Regione, il leghista Roberto Maroni, ma facciano politica sottolineando programmi e posizioni di Forza Italia. È il senso della riunione del gruppo azzurro, che si è tenuta ieri con consiglieri e assessori, alla presenza della coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini, e del consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti. Un discorso che vale per la sanità, ma anche per lavoro, attività produttive e Expo. Questioni calde su cui il partito punta per rilanciare la propria iniziativa politica.
Il tema principale in questo momento resta la Sanità, con il progetto di Maroni di accorparla a Famiglia e Solidarietà sociale, con un unico assessorato al Welfare gestito da un supertecnico. «Non accetteremo di essere messi davanti al fatto compiuto senza discutere» è il leitmotiv rilanciato da Toti e Gelmini. Non è un no secco a rivedere gli assetti di giunta, ma un modo di rivendicare che «Forza Italia è il primo partito della coalizione» e «non accetterà di fare il semplice notaio».
Dopo le perplessità dei vertici del partito, ieri è intervenuto personalmente il diretto interessato, Mario Mantovani. «La mia idea è che le politiche sociali e familiari non possono essere incluse nel tema della salute che è un'altra cosa» dice il vice presidente della Lombardia. «Ci sono componenti socio-sanitarie che si devono integrare ma un conto sono le politiche sociali-famigliari, un conto è la salute». A stretto giro di posta è arrivata la reazione di Maroni. «Ne abbiamo discusso in giunta l'ultima volta e non era questa la sua opinione, forse ha cambiato idea non so in base a che cosa» dice il presidente della Regione. Maroni insiste sul suo progetto, che dovrebbe diventare operativo intorno all'estate. Il 30 giugno sarà pronto il Libro Bianco con i punti della riforma sanitaria: «Conterrà le indicazioni mie e della giunta, poi si aprirà il confronto con le parti sociali».
Forza Italia sottolinea quali sono i punti centrali della riforma secondo il partito. Spiega Gelmini: «Per noi è importantissima la centralità della persona. Rimane fondamentale la garanzia della libertà di scelta su dove curarsi, se nel pubblico o nel privato: non vogliamo che si facciano passi indietro su questo principio sacrosanto e irrinunciabile. Il modello sanitario lombardo è un'eccellenza riconosciuta del centrodestra». La coordinatrice condivide la necessità di maggiori controlli: «Siamo al fianco di Maroni nella lotta anticorruzione. Pensiamo che la rotazione dei manager proposta da Mantovani sia un'ottima strada».
Durante la riunione c'è stato un battibecco tra Luca Marsico e Alessandro Fermi da un lato e Valentina Aprea dall'altro. L'assessore a Scuola e Lavoro è stata accusata di non coinvolgere i consiglieri. L'episodio, in sé banale, è spia dei rapporti tesi tra assessori esterni e consiglieri eletti, che si sentono trascurati.
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