Grandi opere, soltanto la metà sarà pronta per Expo 2015

Tutti i dubbi e le polemiche che in tanti mesi hanno accompagnato il progetto Expo, a due anni dall'inaugurazione hanno ormai un dato (triste) di realtà: delle grandi opere previste soltanto la metà vedrà la luce, almeno nei tempi stabiliti. Secondo quanto infatti sottolinea un'inchiesta del Sole 24 Ore, saranno soprattutto le infrastrutture (quelle che stanno più a cuore ai cittadini lombardi) a pagare lo scotto di ritardi, calcoli sbagliati e speculazione. Senza grossi problemi dovrebbero invece toccare il traguardo i progetti relativi al sito di Expo, malgrado sugli appalti concessi pendano tuttora un paio di inchieste della magistratura per turbativa d'asta. Male vanno le cose per quanto riguarda invece le grandi opere regionali, quelle che furono inserite nel dossier di candidatura per Expo, per le quali le risorse economiche sono in via di esaurimento e, nell'anno appena cominciato, dovranno anche fare i conti con il pesante disavanzo del Comune di Milano aggravato dal Patto di Stabilità. A farne le spese saranno anzitutto Pedemontana e Tangenziale Esterna (TE) controllate da Serravalle, che hanno da poco varato un aumento di capitale. Aldilà degli esiti della ricapitalizzazione, sembra ormai certo che per il 2015 Tangenziale Esterna vedrà ultimati soltanto sette chilometri su 32, mentre Pedemontana realizzerà 20 chilometri sui 70 previsti. Le cose non vanno molto meglio per quanto riguarda i nuovi collegamenti pubblici.

La metro 4 riuscirà a varare per Expo soltanto due fermate su 22, il minimo indispensabile affinchè il Comune possa incassare i 480 milioni messi a disposizione dal governo. La metro 5 dovrebbe invece vedere la luce appena in tempo. Sempre a meno di nuovi intoppi.

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