«Ha ragione sua madre, Boeri dice bugie»

«Ha ragione sua madre, Boeri dice bugie»

«Villa Arconati può contenere 4-5mila persone, se servisse siamo disponibili ad aprire le porte agli artisti che restano fuori..». L’ex assessore ai Grandi eventi del Comune Giovanni Terzi oggi è direttore artistico del festival estivo a Castellazzo di Bollate. Nella giunta Moratti per 5 anni ha curato lui il «Milano Jazzin’ Festival».
L’edizione 2012 è già un caos, avrà portato male cambiare il nome? Sarà la «Milano Areana Music».
«È stato il primo errore. Ho scritto all’assessore Boeri un mese e mezzo fa per dirgli che secondo me stava facendo male. La discontinuità può valer per alcune cose ma non è un valore in sè. MJF era un marchio creato dal Comune e con un valore in sè che funzionava bene da 5 anni. E i concerti adatti all’Arena sono blues, jazz, qualche data rock di livello. La musica sepolcrale di Marilyn Manson, per dire, è più adatto alla Cascina Monluè».
Cosa le ha risposto Boeri?
«In bocca al lupo per Villa Arconati e grazie per i consigli».
Che ne pensa del caos che è scoppiato sul calendario?
«Che forse aveva ragione Cini Boeri, la mamma dell’assessore, “Stefano ha sempre raccontato un po’ di bugie”».
Quali bugie avrebbe detto?
«Quando è scoppiata la polemica sui biglietti venduti prima della gara ha detto che non sapeva nulla, che il Comune avrebbe lanciato il bando e deciso solo dopo il calendario. Perché non ammettere che è impossibile organizzare solo tre mesi prima un festival internazionale? Ha mandato davvero la diffida ai promoter? Poi arriva una società che propone gli stessi artisti anche se non ha uno straccio di contratto, è tutto molto strano».
Ma quindi vuol dire che anche quando era lei assessore i biglietti dei concerti venivano venduti prima dei bandi di gara?
«Certo, e me ne assumevo la responsabilità politica e amministrativa. Coordinavo già mesi prima un tavolo con tutti i più grossi promoter che operano a Milano. Insieme mettevamo in piedi il calendario per l’estate, alcuni nomi venivano annunciati già a gennaio. Specie per gli artisti internazionali è impossibile non comunicare e vendere con largo anticipo le date.

Riuscivano a lavorare tante aziende del settore e un “capocordata” partecipava al bando che per tempi tecnici veniva fatto solo in primavera».
Il Comune come dovrebbe comportarsi ora?
«Do un consiglio per il futuro, riattivare il tavolo permanente con il settore e non stravolgere ciò che funziona».

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