I deliri del killer di Cinisello «Così ho punito i peccatori»

I deliri del killer di Cinisello «Così ho punito i peccatori»

Rimangono stazionarie le condizioni dei due uomini aggrediti da Davide Frigatti: e se Dario Del Corso rimane grave ma non in pericolo di vita, appare assai più preoccupante il quadro clinico di Giovanni Francesco Saponara. E mentre la successione degli eventi è stata ricostruita con una certa precisione, rimane da trovare il coltellaccio da cucina con cui ha ucciso la terza vittima, Franco Mercadante. Del resto non è facile parlare con qualcuno che corre nudo per strada urlando di «essere un uomo libero» e poi portato in questura dice essere «un illuminato» e di aver agito così perché gli uomini erano «peccatori che volevano fargli del male». Quindi non è certo con lui, che a distanza di un giorno continua a ripetere frasi senza senso, che gli investigatori sperano di capire cosa abbia generato il raptus e quindi ricostruire quell'ora e mezza di follia che ha sconvolto la città. Un aiuto fondamentale, ancora una volta arriva da Facebook dove il giovane aveva un profilo dettagliato. Parla delle sue passioni, il calcio la Juventus, il kung fu, ma anche le delusioni amorose. Avrebbe corteggiato con insistenza un paio di ragazze della sua compagnia che lo avrebbero respinto e poi chiuso ogni connessioni con lui per evitare molestie.
Questo, abbinato al fatto che a 34 anni suonati non aveva ancora un lavoro fisso, potrebbe avere scatenato la sua rabbia verso il mondo. Che martedì poco dopo le 14 esplode al Parco Nord, dove si reca in bicicletta e assale Del Corso, 68 anni. Il ferimento avviene in due momenti distinti perché inizialmente un coetaneo della vittima, nota la scena e, armato di un bastone, mette in fuga l'aggressore. Ma Frigatti torna a colpire poco dopo ferendo il pensionato con una ventina di fendenti. Il giovane si lava a una fontanella poi torna a casa a Cinisello, dove arriva con gli abiti sporchi di sangue, si cambia e afferra un coltellaccio mentre il padre tenta inutilmente di trattenerlo. L'uomo non sa cosa fare, aspetta qualche minuto di troppo poi si reca in commissariato a lanciare l'allarme, ma ormai sono le 15.39 e suo figlio ha già colpito due volte.
Frigatti infatti, presa la Fiat Punto del padre, alle 14.43 arriva al distributore Shell di via Gramsci a Sesto San Giovanni. Entra nel gabbiotto e sorprende il titolare, Saponara 55 anni, colpito alla tempia, all'orecchio e allo zigomo sinistro, forse a pugni forse con il manico del coltello. Viene portato al San Gerardo di Monza, in condizioni disperate, e ricoverato in prognosi riservata. Nel frattempo il giovane, dopo aver abbandonato al distributore il serramanico, risale in auto e alle 15.20 entra nell'autolavaggio di Franco Mercadante, 52 in via De Amicis a Cinisello, sposato, padre di due figli di 10 e 17 anni. Lo sorprende in un angolo del piazzale e gli taglia la gola.

Poi abbandona l'auto, con dentro i vestiti della prima aggressione, getta il coltello, ancora di trovare, e corre per strada nudo fino a quando non lo ferma un auto della polizia, diretta sul luogo del delitto. «L'ho fatto perché era gente malvagia che voleva farmi del male» è la sua unica delirante spiegazione.

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