I lombardi regalano 47 miliardi a Roma

Calcolato il «residuo fiscale»: è la differenza fra quanto ogni regione versa in tributi e riceve in servizi

I lombardi regalano 47 miliardi a Roma

(...) Anche perché risulta che la Lombardia, con i suoi 47 miliardi «devoluti» allo Stato centrale - e da questo alle altre Regioni - copra il 70% del residuo fiscale complessivo di tutto il Nord-Italia, l'area più ricca e produttiva del Paese.

Il dato è stato presentato ieri in Regione. E oltre allo studio sul residuo fiscale sono stati illustrate anche le ricerche sull'autonomia regionale e sul sistema di moneta complementare. Dai risultati emerge che le legislazioni nazionali di emergenza portate avanti negli ultimi anni con provvedimenti di finanza pubblica restrittiva hanno operato «una sostanziale erosione dell'autonomia regionale riscrivendo i rapporti tra centro e periferia che si rispecchia nelle proposte di riforma costituzionale avanzate». Ciò ha provocato la riduzione di un terzo della capacità di bilancio regionale (esclusa la sanità). A farne le spese più di tutti - avvertono le ricerche - è stato il sistema produttivo che prima invece poteva contare su un sostegno concreto e oggi accusa il colpo soprattutto nel settore dell'internazionalizzazione. Le regioni del Nord hanno complessivamente un residuo fiscale di 74 miliardi, con la Lombardia che da sola ne vanta quasi il 70%. I residui fiscali negativi si concentrano soprattutto al Sud, in particolare in Sicilia e Campania. Gli studi si soffermano su quello che il presidente di Éupolis, Giancarlo Pola ha definito oggi come «autonomia ferita». «È in atto un sostanziale processo di accentramento delle competenze, dove lo Stato eventualmente concede autonomia ed è sempre pronto a riprendersela». «Sono convinto - ha aggiunto il presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo - che una riforma costituzionale pesantemente restrittiva della potestà legislativa regionale non può che deprimere la società e l'economia, riducendo di fatto gli spazi di liberta». «Tutto questo - ha evidenziato il vicepresidente della commissione Attività produttive Carlo Malvezzi - unito al depotenziamento delle Camera di Commercio ha finito per mettere a rischio quella rete di relazioni che accompagnavano le nostre imprese sui mercati internazionali e che erano e sono invece necessarie perché la nostre non sono grandi imprese ma piccole e medie imprese, dunque hanno bisogno di sostegno e supporto».

Per il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) «residuo fiscale e autonomia sono fortemente connessi: non solo si

riceve poco in proporzione a quanto si versa, ma adesso quel poco lo si vuole far diventare un niente o poco più. Ecco perché l'obiettivo sempre più chiaro da raggiungere diventa adesso quello della piena autonomia regionale».

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