I privati dopo 30 anni fanno risorgere il teatrino Gerolamo

Un lungo restauro restituisce alla città la storica sala che ospitò grandi attori e i Colla

Mimmo di Marzio

Una bella giornata, malgrado il cielo grigio e la pioggia battente, quella che ieri ha celebrato la riapertura dello storico Teatro Gerolamo dopo trent'anni di dimenticatoio. Un oblio ingrato, per la piccolissima sala gioiello costruita nel 1868 a due passi dal Duomo con la regia degli stessi architetti (e parte degli stessi materiali) della Galleria Vittorio Emanuele. Ma quel palco in piazza Beccaria rappresenta un monumento alla storia del teatro milanese soprattutto da quando, recuperato da Paolo Grassi nel 1958, ospitò spettacoli e recital memorabili, protagonisti Eduardo De Filippo, Franca Valeri, Tino Buazzelli, Paolo Poli, Juliette Greco, Giorgio Gaber, Jannacci, Fo e Mazzarella. Per la città il Gerolamo pareva destinato a perdersi nel back-up dei ricordi, come quello che lo videro legato per anni alla grande tradizione marionettistica milanese, con la compagnia di Carlo Colla che lo gestì per tutta la prima metà del Novecento. E la piccola bomboniera sembrava nata apposta per far da palcoscenico alle meravigliose statuine che hanno riscosso successi in tutto il mondo. Ma il ricordo e la speranza di chi sognava il ritorno del Gerolamo da ieri si sono materializzati in un meraviglioso restauro che consente alla sala di riaprirsi alla città. Una bella giornata che è anche una bella storia di quel mecenatismo privato che ha sempre contraddistinto l'identità milanese. Il restauro e la riapertura si devono infatti alla privata iniziativa della società immobiliare proprietaria da oltre un secolo dello stabile di piazza Beccaria 8, la Sanitaria Ceschina. Ci sono voluti undici anni di lavori supervisionati dalla Sovrintendenza, durante i quali la sala è stata completamente messa a nudo e poi restaurata ovviando a tutte le problematiche normative che avevano reso il teatrino inagibile. Un lavoro certosinico che, oltre a restituire la sala agli antichi splendori - dalla macchina scenica agli stucchi dei palchi - ha permesso di creare nuovi spazi multifunzionali che si presteranno anche all'organizzazione di eventi. «È stata un'opera fondamentale - ha detto il direttore artistico Roberto Bianchin - perchè permetterà di ospitare anche iniziative che possano sostenere i costi di un teatro interamente privato e senza sostegno pubblico».

La stagione che si aprirà nella primavera del 2017 punta alla qualità culturale di un teatro di 209 posti che ospiterà concerti di musica classica, monologhi di prosa e recital di canzoni d'autore. «Ma non mancheranno - dice Bianchin- incursioni nei nuovi linguaggi contemporanei e nel jazz.

Per quanto riguarda la prosa, vedrete in scena solo spettacoli appositamente rivisitati per una sala come il Gerolamo». In attesa della prima stagione, il teatro sarà però già aperto ai milanesi il 9 novembre con un concerto dell'Orchestra Barocca della Verdi diretto da Ruben Jais.

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