Per dirla come l'assessore ai Lavori pubblici, che ieri intorno alle dieci del mattino ha partecipato al sopralluogo con i tecnici di A2a, gli archeologi e la sovrintendenza, una parte dei reperti venuti alla luce nei giorni scorsi in piazza Duomo durante gli scavi di A2a sono nient'altro che la «baracca» del cantiere della fabbrica del Duomo. Il «casotto degli attrezzi» usato dagli operai. Un manufatto che risale al 1300-1400, abbattuto nell'Ottocento. Poco interessante dal punto di vista storico e turistico insomma, i resti saranno catalogati e protetti, ma non c'è l'intenzione di riportarli alla luce per renderli visitabili. Non bloccherà i lavori in corso del teleriscaldamento neanche la seconda parte dei ritrovamenti, quelli più vicini all'area di piazzetta Reale. Lì i tecnici concentrati sugli scavi per installare i tubi dell'energia pulita si sono «scontrati» invece con un antico passaggio sotterraneo tra il Duomo e l'arcivescovado. Un cunicolo, dismesso intorno al 1800. Dalla stessa epoca viene infatti utilizzato un altro cunicolo, il cardinale lo attraversa ancora oggi, specialmente nei giorni di pioggia, per raggiungere l'altare. Un terzo ritrovamento è stato fatto più vicino alla sede dell'Arcivescovado: una stele del 1200 che è già stata rimossa e trasferita al Museo del Duomo, quella parte è già stata ricoperta in superficie. E così sarà fatto anche nel resto della piazza. Per prudenza l'assessore Carmela Rozza precisa che la decisione sarà presa entro sette giorni, «la parola finale spetta alla Sovrintendenza. A2a dovrà presentare un nuovo progetto per ottenere il via libera in deroga ai lavori». Tutti i reperti saranno fotografati e catalogati, per mantenerli i manufatti saranno isolati con degli speciali teli che garantiscono l'impermeabilizzazione (è già avvenuto un caso simile nel cantiere della Darsena) e verranno posati tubi di diametro inferiore. Se tutto va secondo previsioni, ottenuto il permesso il cantiere dovrà letteralmente correre per essere chiuso entro il 15 ottobre. «Piuttosto verrà ccperto provvisoriamente con il cemento invece dei masselli, e ci occuperemo della parte estetica successivamente» spiega la Rozza. In caso contrario, «la vita si complica», dovrebbe scattare il piano b: il tubi dovranno passare sotto i marciapiedi, un progetto più lungo, i lavori slitterebbero in quel caso a dopo il 15 ottobre. C'è infatti un «tassativo», in entrambe i casi. Tra il 16 e 17 ottobre Milano ospiterà il delicato vertice Europa-Asia (il summit Asem) a cui sono attesi i più importanti Capi di Stato europei e asiatici e potrebbe arrivare anche il presidente Usa Barack Obama. I livelli di sicurezza saranno altissimi, i programmi e i percorsi definitivi saranno comunicati solo all'ultimo ma «chiaramente piazza Duomo, Scala, Palazzo Marino, Palazzo Reale saranno zone sensibili, non possiamo permetterci di tenere cantieri aperti». Almeno per ora, i ritrovamenti saranno visibili a milanesi e turisti: ieri il Comune ha fatto rimuovere le cesate che coprivano il cantiere per dare la possibilità a tutti «di vedere il pezzo di città antica che è stato scoperto».
E se tutto procede secondo i piani, dopo la sede della polizia locale e l'Arcivescovado, anche Palazzo Reale e Palazzo Marino saranno alimentati con il teleriscaldamento e potrà essere dismessa la centrale elettrica di piazza Beccaria.
Un risparmio di costi ma soprattutto di inquinamento. «Possiamo dire che l'area diventerà ad emissioni zero» commenta l'assessore. Almeno sul fronte della produzione energetica. Lo smog da traffico è tutta un'altra storia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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