Il sindaco, dopo due anni, sembra davvero convinto. E dichiara che i graffiti sono «una vergogna». Negli ultimi tempi si è anche fatto fotografare tutto bardato con tuta bianca e mascherina, mentre cancellava dai muri di qualche palazzo le «opere» dei writer. «Benvenuto», si potrebbe dire. Che la realtà sia un po' diversa dalle dichiarazioni rilasciate a favor di telecamera lo si può capire andando a vedere, per esempio, quel che succede a Lambrate. Il caso delle quattro villette Aler occupate in via Apollodoro è noto. Però il «collettivo» di sinistra che da un anno e mezzo le gestisce abusivamente e a suo piacimento, il «Lambretta» ha sempre in serbo qualche novità. E ora, insieme alle feste, alla musica e alle attività di ogni tipo (davvero di ogni tipo) hanno organizzato anche un ulteriore «servizio»: uno «spray shop», un negozio (per così dire) che distribuisce bombolette spray e ogni altro materiale utile all'esecuzione di questi graffiti che imbrattano da anni la città (i palazzi, ma anche i treni e i vagoni della metropolitana) con danni enormi che tutti dobbiamo pagare attraverso le tasse. I «compagni», si sa, sono molto ben organizzati e hanno anche affisso uno striscione, molto chiaro, che contiene giorni e orari di apertura. Il caso è stato denunciato dall'opposizione di centrodestra in consiglio di zona 3.
Le quattro villette pubbliche, cioè dei cittadini, sono state «espropriate» (cioè privatizzate in modo illegale) da questo gruppo di autonomi il 21 aprile 2012. La proprietà degli immobili, l'Agenzia lombarda edilizia residenziale, ha subito chiesto un intervento per poterli recuperare e il 23 ottobre è arrrivato lo sgombero. Una parentesi, se è vero che un mese dopo, il 24 novembre, gli immobili sono stati nuovamente occupati, da allora in modo definitivo. Tanta gente del quartiere ha protestato contro questa lampante illegalità. Nel corso di un recente consiglio di zona una signora residente a Lambrate ha dato sfogo a questa rabbia. L'opposizione, in particolare il consigliere Vicenzo Viola (ex Pdl, oggi Fratelli d'Italia) ha fatto di questo caso un simbolo e sono state presentate due mozioni. La prima, 14 mesi fa, è stata bocciata con il Pd che si è spaccato e la Sinistra radicale che ha votato contro. Un secondo documento, presentato a novembre, è stato votato a metà giugno dopo ogni tipo di rinvio. Il documento, molto ecumenico, «condanna l'atto di illegalità reiterato» attraverso «la nuova occupazione abusiva e sollecita il sindaco Giuliano Pisapia a promuovere campagne di sensibilizzazione volte al rispetto delle leggi e alla lotta all'abusivismo in tutte le sue forme». All'approvazione in Consiglio non è seguita alcuna iniziativa concreta di Palazzo Marino e ieri l'opposizione ha ottenuto, su questo e altro (sulla sicurezza del quartiere) un consiglio straordinario cui è stato invitato l'assessore Marco Granelli.
Il primo sgombero, secondo il centrodestra, è stato tutto «farina» della prefettura ma non si può dire che, nel corso di questo anno e mezzo, il sindaco si sia disinteressato alla questione. La sinistra che amministra Milano, infatti, ha difeso e coccolato in tutti i modi questi abusivi. Ora dovrà spiegarlo agli abitanti del quartiere. E alla signora di Lambrate.
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