Alla fine di settembre riaprirà il Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli chiuso nel 2018 quando l'allora Centro di accoglienza straordinaria (Cas) era stato chiuso con la prospettiva di diventare un punto di raccolta dove ospitare 140 persone destinate all'espulsione. Si tratterebbe di un ritorno alle «origini», rivela l'agenzia Agi, dopo che nel 2013 aveva chiuso i battenti in seguito a rivolte, incendi e disordini sfociati anche in vari procedimenti giudiziari. A febbraio, dopo una visita per verificare lo stato di avanzamento dei lavori, l'assessore regionale alla Sicurezza Ricccardo De Corato aveva annunciato che i tempi per la riapertura erano maturi, dichiarandosi pronto a una denuncia alla Corte dei Conti se la struttura non fosse stata riaperta al più presto. Nelle stesso mese, centinaia di manifesti di protesta firmati dagli anarchici e con la scritta «Alt! Lager di Stato in via Corelli!» erano apparsi in città.
«Tra qualche giorno - la reazione soddisfatta di De Corato -, sarà finalmente aperto il Cpr di via Corelli con buona pace di Majorino e Rabaiotti che ne avrebbero voluto fare un centro di accoglienza per migranti. Bene la notizia che arriva anche dopo una mia lettera inviata al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese con la quale, lo scorso 3 settembre, sollecitavo l'apertura e chiedevo di poter tornare a visitare l'edificio». A febbraio, spiega, «ho visitato il centro trovandolo, già allora, ultimato e pronto per essere aperto: mi auguro che la mia prossima visita alla struttura, che da alcune settimane ho chiesto alla Prefettura di poter fare, avvenga con il centro già in funzione. Spero, inoltre, che le cooperative che si sono aggiudicate l'appalto già nel mese di dicembre 2019, con l'avvio delle attività, non si trovino a dover constatare l'ammaloramento degli impianti tecnologici dopo mesi di disuso». Rivelando di aspettarsi «la mobilitazione di tutto il mondo No Cpr-no lager compreso qualche consigliere e assessore comunale di Milano dell'attuale maggioranza».
E puntuale, infatti, arriva la minaccia della «Rete No Cpr» che annuncia un presidio davanti alla prefettura per il 2 ottobre. «La città che si vanta di essere un modello di accoglienza - si legge in una nota - avrà il suo carcere per innocenti. Seguendo le tracce, i movimenti in corso, i bandi che la prefettura ha pubblicato siamo certi dell'apertura e abbiamo deciso di non tacere. Noi denunciamo che in un periodo che vede le vite di tutte e tutti sconvolte dalla pandemia da Covid19 il progetto di aprire il lager di via Corelli è andato avanti.
Sarà una struttura che potrà detenere 150 persone private dei più elementari diritti umani senza aver commesso alcun reato. Denunciamo la scelta politica compiuta da questo governo e dalla ministra Lamorgese: nessuna discontinuità con le politiche razziste e repressive del suo predecessore Matteo Salvini».
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