"La diplomazia? Adesso è inutile". E Putin martella Kiev senza sosta

L'attacco aereo più pesante dopo la chiamata con Trump: 33 le città colpite. Usati missili e anche droni di fabbricazione cinese

"La diplomazia? Adesso è inutile". E Putin martella Kiev senza sosta
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Raggiungere gli obiettivi con mezzi politici è oggi impossibile Non ho fatto alcun progresso con lui. Non sono contento Uno schema che ricorre: prima le telefonate poi le bombe Kiev si riscopre orfana delle armi americane, mentre Cina, Iran, Cecenia e Corea del Nord fanno a gara per sostenere Mosca nel conflitto. Un palese sbilanciamento che rischia di chiudere la partita a favore della Russia senza la possibilità per Zelensky di far disputare alle sue truppe almeno un tempo supplementare. Putin fa leva sul «no» di Hegseth per martellare senza tregua il territorio ucraino. Secondo l’aeronautica nell’attacco di ieri notte sono stati utilizzati 539 droni, sei missili balistici Iskander-M, quattro da crociera Iskander-K e un balistico Kinzhal. Nove missili e 63 droni hanno raggiunto i loro obiettivi e detriti sono caduti in 33 località. Circa 480 bersagli aerei sarebbero stati colpiti con successo e soppressi dalla guerra elettronica. Il raid russo, feroce su Kiev, ha colpito anche le regioni di Dnipropetrovsk, Sumy, Kharkiv e Chernihiv. Il bilancio è di 3 morti e di una quarantina di feriti. A Kiev la popolazione ha trovato rifugio in cantine e stazioni metro, mentre 50mila persone sono rimaste per ore senza elettricità. Distrutto il collegamento tra la centrale nucleare di Zaporizhzhia e la rete elettrica del Paese. Dopo il raid il servizio di sicurezza ucraino ha arrestato un agente dell’Fsb russo di appena 17 anni.

Come rivelato dal ministro degli Esteri Sybiha, tra i frammenti dei droni abbattuti, Shahed-136 e Geran-2 iraniani, sono stati trovati componenti fabbricati in Cina e forniti di recente.
«Putin continua a intensificare guerra e terrore coinvolgendo le truppe nordcoreane e cecene, le armi iraniane e alcuni produttori cinesi», dice il capo della diplomazia. Come se non bastasse, l’intelligence olandese ha raccolto prove dell’uso russo di armi chimiche. Gli 007 parlano di un agente soffocante sganciato dai droni per costringere i soldati a uscire dalle trincee e colpirli.
Peskov, portavoce di Putin, è stato chiaro: la Russia è interessata a raggiungere tutti gli obiettivi. «Preferiremmo farlo con mezzi politici e diplomatici, ma se questo non sarà possibile, continueremo l’Operazione speciale». Per il Cremlino la diplomazia dovrà comunque «tenere conto delle realtà di campo», ossia l’annessione di Crimea, Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia. Senza dimenticare che Putin sta cercando di aggiungere alla sua «collezione» anche gli oblast di Sumy e Dnipropetrovsk e di portare allo sfinimento i cittadini ucraini. Zelensky ritiene quello della Russia «un comportamento ottuso e distruttivo». E l’unica cosa che sembra funzionare tra Mosca e Kiev è lo scambio di prigionieri. Ieri altri rimpatri.

Nel 1.227° giorno di scontri, la Russia conquista di Predtechyne (Donetsk, con 4 morti civili), e Milove (Kharkiv), dove operano circa 12mila miliziani ceceni. La Germania conduce trattative d’acquisto di Patriot Usa per Kiev, la Grecia di Barak israeliani. Una persona è stata uccisa da un drone ucraino nel Rostov. Altri 16 abbattuti sulle regioni di Bryansk, Ryazan, Smolensk e Oryol. Il ministero dell’Industria annuncia l’accordo per la creazione di impianti per la difesa sul suolo danese. L’Ufficio anticorruzione di Kiev ha perquisito la casa dell’ex ministro della Difesa Reznikov.


Il giorno di luglio in cui si svolgeranno due importanti appuntamenti internazionali sull’Ucraina: la conferenza sulla ricostruzione, a Roma, e il vertice dei «volenterosi» in videoconferenza dalla base aerea di Northwood, alle porte di Londra.

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