Confronto pubblico e missione a Bruxelles per racimolare fondi europei. Oggi e giovedì saranno giorni clou per capire se il progetto di riaprire i Navigli è destinato a naufragare o può tornare in agenda almeno nel piano delle opere pubbliche del 2020. Oggi alle 17.30 in Sala Alessi il sindaco, gli assessori Marco Granelli e Lorenzo Lipparini, il coordinatore del Comitato scientifico Navigli Antonello Boatti e Andrea Pillon, coordinatore degli incontri pubblici promossi la scorsa estate nei 5 quartieri coinvolti (Martesana, Conca dell'Incoronata, Sforza/Policlinico, Vetra e Conca di Viarenna), presenteranno le risposte ai 92 quesiti raccolti nel corso del dèbat public e le soluzioni che il Comune intende adottare nella progettazione dell'opera. Durante l'incontro Beppe Sala comunicherà i prossimi passi riguardo alla progettazione integrale e alla ricerca di finanziamenti. E qui si arriva dritti all'appuntamento fissato giovedì a Bruxelles tra il sindaco e la commissaria ai Trasporti Ue Violeta Bulc, il secondo in pochi mesi. «Stiamo cercando fondi che si aggiungano all'eventuale investimento di Comune e Regione» aveva anticipato. Sul progetto anche il governo è spaccato, il ministro M5S Alberto Bonisoli l'ha bollato come «una sciocchezza totale» mentre il vicepremier della Lega Matteo Salvini preme sull'acceleratore («Milano torni ad essere città d'acqua»). Ma la Lega punta a un piano più ambizioso, «no alle cinque pozze d'acqua immaginate da Sala ma riapertura completa del sistema dei Navigli lombardi» è la posizione del capogruppo lumbard in Comune Alessandro Morelli. E giorni fa Touring Club Italiano, associazione Riaprire i Navigli e Wwf Lombardia hanno inviato una lettera aperta al sindaco chiedendo di «procedere il più rapidamente possibile alla realizzazione del progetto». Promuovono la «riapertura integrale dei Navigli in città nel tratto completo da Cassina de' Pomm alla Darsena connessa all'obiettivo di ripristinare la navigabilità sull'intera rete dei Navigli lombardi, per fini turistici. Questo grande progetto può generare benefici economici, sociali ed ambientali».
Invitano a porre «particolare attenzione agli aspetti legati alla mobilità veicolare e ciclabile che tante critiche hanno sollevato durante gli incontri», a valutare anche «nuove e più grandi aree pedonali» e l'utilizzo di via Sammartini come snodo del traffico «in alternativa a via Gioia».
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