Stava facendo retromarcia all'interno del cortile dell'hotel Ritz di via Spallanzani ed è uscito con la parte posteriore del suo furgone fino a invadere il vicolo chiuso sul retro, senza però vedere l'anziano che stava camminando al centro della carreggiata. L'impatto è stato inevitabile. E mortale. L'autista è subito sceso e ha visto l'uomo che ormai respirava a fatica e non rispondeva più ai suoi richiami. Ha chiamato il 118 e atteso l'arrivo del personale medico che ha però solo potuto constare il decesso della vittima, un pensionato di 86 anni. Quindi è intervenuta la polizia locale per i rilievi e per avvertire i famigliari.
L'incidente mortale ieri mattina in una piccola strada privata senza nome, a fianco del prestigioso albergo in zona corso Buenos Aires. Una vietta chiusa, molto stretta, senza marciapiedi ma con degli archetti che garantisticono uno spazio protetto ai pedoni. Qui attorno alle 8.45 stava camminando Guido Clerici, appena uscito dalla sua abitazione nella vicinissima via Giovanni Battista Morgagni. L'anziano ha girato l'angolo e imboccato il vicolo cieco. In quel momento all'interno del cortile stava facendo manovra un Mercedes-Benz Sprinter, condotto da un giovane di 26 anni. L'autista stava infatti effettuando delle consegne all'hotel, ma aveva poi dovuto spostare il mezzo per lasciar uscire un camioncino a cui stava ostruendo la strada.
Il furgone Mercedes è tutto chiuso e l'unica visuale per l'autista è data dagli specchietti laterali. Con ogni probabilità dunque quando il conducente stava facendo manovra, l'anziano si trovava già dietro il pesante automezzo. Lo Sprinter ha fatto appena un paio di metri e quindi ha colpito in pieno l'anziano. Il giovane si è subito fermato per prestare soccorso e far intervenire 118 e agenti della polizia locale. Per il pensionato non c'era però nulla da fare. Dai documenti si è risaliti rapidamente alla sua identità e all'indirizzo di casa, dove sono stati rintracciati i figli.
Nel frattempo i ghisa hanno iniziato i rilievi che hanno permesso di accertare come la vittima stesse camminando in mezzo alla strada e non tra gli archetti che creano un piccola barriera ai pedoni. Un particolare che comunque non esenterà il conducente del furgone, in quanto proprio la ridotta visibilità del suo mezzo avrebbe dovuto imporgli una maggiore cautela.
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