Il "Joker" sale in metrò e blocca i treni

Vestito come il rivale di Batman 36enne ubriaco semina il panico con un'arma giocattolo

Il "Joker" sale in metrò e blocca i treni

Dietro la faccia dipinta con colori sfacciati, il vestito dozzinale corredato da un paio di patetiche alucce rosa shocking, l'alito grondante alcol e una smorfia sbilenca, solo una sfilza di bestemmie e, chiaramente, il nulla. Non ha proprio niente a che fare con il talentuoso Joaquin Phoenix del film di Todd Philipps presentato in questi giorni al festival di Venezia dove ha vinto il Leone d'Oro come migliore pellicola, l'ubriacone che, vestito da Joker (o così credeva lui) lunedì sera ha messo in scena un discutibile show all'interno del metrò, alla fermata «Moscova» (linea due). Costringendo addirittura l'Azienda trasporti, Atm, a sospendere la circolazione per diversi minuti lungo la Verde dopo che una serie di segnalazioni allarmanti arrivate in questura avevano innescato l'intervento della polizia. L'uomo, che poi si è scoperto ha 36 anni e qualcosa con la città lagunare c'entra ma solo perché risiede a Jesolo, si rigirava infatti tra le mani come un gingillo qualunque una pistola. Un giocattolo sì, ma chi poteva immaginarlo o comunque essere sicuro che si trattasse di un'arma innocua visto che era priva del tappo rosso che invece l'avrebbe identificata agli occhi di tutti come tale?

Il nostro Joker, va detto, non è mai stato in alcun modo violento, nè con i passeggeri e ancor meno con i poliziotti che al loro arrivo nella stazione del metrò, lo hanno bloccato e identificato. In preda a una sbornia colossale ha continuato a ripetere che lui non era colpevole di nulla, che non stava facendo niente di male, ribadendo a più riprese, quasi fosse un merito o comunque potesse spiegare tutto il trambusto creato: «Sono vestito come Joker, quello del film che ha appena vinto il festival di Venezia, sto andando a una festa». Quindi una sfilza di bestemmie.

Così, anziché al fantomatico party mascherato, la serata del 36enne veneto si è conclusa con una «visita» in questura. Una variante alla quale, comportandosi a quel modo in un luogo pubblico, probabilmente il Joker non aveva pensato.

Per lui è scattata una denuncia a piede libero per procurato allarme e il pm di turno valuterà anche se prendere un provvedimento per interruzione di pubblico servizio.

E i passeggeri? Scesi dal convoglio hanno atteso rassegnati che la situazione tornasse alla normalità. E passasse il prossimo treno: in casi simili, Joker o no, non ci sono assi nella manica da potersi giocare.

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