Esistono alcuni mestieri che, soprattutto per il gentil sesso, mal si conciliano con una normale vita familiare, fatta di orari e ritmi umani, serate libere e fine settimana a disposizione di figli e consorte. Uno è quello del giornalista, un altro è quello di un primo ballerino/a che già durante la preparazione accademica richiede disciplina e sacrifici non indifferenti. Dopo, una volta «arrivati», prove estenuanti e tournèe lascerebbero poco spazio alla vita privata.
Ma la storia di Sabrina Brazzo, prima ballerina della Scala ed etoile internazionale, e di Andrea Volpintesta, anch'egli tersicoreo al Piermarini e suo compagno anche nella vita, sono la dimostrazione vivente che conciliare lavoro e famiglia è possibile anche in una professione speciale come la loro. Basta acuire l'ingegno e avere la netta consapevolezza che l'arte non dev'essere mai un fine ma uno strumento d'amore. Eccoli allora progettare coreografie assieme e spettacoli teatrali in cui coinvolgono anche il loro figlioletto di otto anni, Joseph, anch'egli (guardacaso) con la precoce vocazione per il palcoscenico.
Proprio ieri sera, tutti e tre insieme hanno debuttato all'Elfo Puccini nell'opera intitolata «Il mantello di pelle di drago», rappresentazione coreografica di composta di tre favole: Pelle d'orso, Gli scarponi di Natale, Il torneo. Il balletto racconta il fascino della pelle, con un prologo interamente dedicato alla sua lavorazione, con la raffigurazione di una sorta di conceria magica dove un mantello di pelle di drago viene confezionato. I danzatori sono come elfi impegnati nella preparazione del prezioso pellame, mentre la Fata/Regina, rappresentata da Sabrina Brazzo, li guida nella lavorazione, all' interno della fabbrica incantata. Da questa conceria viene fuori il mantello di pelle di drago, elemento costante di tutta la serata.
Assieme alla famiglia della Brazzo, danza un'intera compagnia composta da un gruppo affiatato di giovani ballerini italiani affiancati da alcuni danzatori solisti del Teatro alla Scala come Maurizio Licitra, Antonella Albano e Beatrice Carbone e al ballerino Denny Lodi. Per Il Mantello di Pelle di Drago si sono avvalsi delle moderne coreografie di Massimiliano Volpini, dei costumi di Erika Carretta, dell'uso di videoproiezioni e di un collage musicale con partiture di Shostakovich, Kachaturian e Bizet.
Una bella storia di arte e amore in cui il piccolo Joseph prende parte (stavolta) come voce recitante.
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