L'Armani sfida Boston profumo Nba a Milano

Affascinante match che precede l'esordio dell'Ea7 in campionato giovedì a Trento

Felici fra le nuvole per essersi presi la rivincita sul Maccabi a New York i nuovi cavalieri dell'Emporio Armani misureranno stasera al Forum la febbre che ha preso la città per questa sfida davanti a 10 mila persone contro i Boston Celtics. Altro mondo. L'America dei canestri che non è più così lontana come 31 anni fa quando al palazzo di San Siro, caduto per la neve e mai più ricostruito, vennero i Nets (80-127) e Phoenix (93-118), anche se nelle altre due sfide, al Forum furono comunque legnate: 113-125 contro i Knicks di Arsenio D'Antoni e Danilo Gallinari nel 2010, 75-105 contro i Celtics nel 2012.

Settima partita dell'Olimpia contro una squadra Nba, mettendo nel conto anche la sconfitta (111-123) del 1987 contro i Bucks a Milwaukee alla fine dell'età dell'oro milanese quando McAdoo fece meraviglie. Oggi questo Emporio non ha un McAdoo e neppure un D'Antoni, ma le due partite americane dicono a chi tifa Milano che non ci si dovrà più preoccupare degli scorpioni golosi del passato, perché questo è un gruppo che ha il senso della squadra e ha scelto il giovane capitano Gentile come il suo re sole senza discussioni.

Boston e la sua gloria, 17 titoli Nba, anche se l'ultimo è del 2008, Celtics e la loro grande storia affidata oggi a un giovane allenatore dell'Indiana, Brad Stevens che al suo fianco avrà una vecchia conoscenza del nostro basket quel Jay Larranaga che militò a Reggio Calabria, Milano, Napoli prima di ritirarsi a Caserta.

Affascinante che incrocino i ferri due squadre così nobili, Milano e il suo record di 26 scudetti, fantastico che l'ultimo riscaldamento dell'Emporio prima dell'esordio di giovedì in campionato a Trento avvenga questa sera (ore 20.30, diretta SKY) contro un'avversaria di questo calibro.

Non sarà importante il risultato, anche se questa Boston non è parente delle mitiche squadre di Auerbach, Russell, del Larry Bird che ancora incanta nella mostra video in corso Liberazione al palazzo Sansung dall'attore e regista Finazzer Flory. Oltre 10mila persone hanno visto e rivisto la famosa palla rubata di Bird che con pochi secondi da giocare diede a Johnson l'assist per la vittoria.

Oggi sarà una giornata tutta da dedicare al mondo Nba a questa America dei canestri che viene a trovarci: i Celtics hanno già girato per la città fatto shopping in Montenapoleone, visto il lago di Como, sbalorditi davanti all'effetto San Siro. In mattinata, alla mostra Samsung, sarà l'ex commissioner della Nba David Stern a presentare questa ennesima sfida col basket europeo (giovedì i Celtics saranno a Madrid contro il Real) che lui si inventò con Stankovic per creare un vero ponte fra mondi sportivamente e tecnicamente così diversi.

Per Alessandro Gentile la possibilità di sfiorare campioni che in un prossimo futuro, se davvero dovesse andare a Houston, potrebbero essere i suoi avversari. Squadra giovane, 14 uomini su 20 dei Celtics sono nati dopo il 1990. Hanno gente grossa come il 2.13 Olynk, gente ricca come il veterano David Lee (15 milioni di dollari il suo ingaggio), gente di talento come il nano da corsa Isaiah Thomas, quasi omonimo del campione dei Bad Boys di Detroit, 175 di altezza, un ventiseienne che divertirà la gente del Forum, la luce per Stevens anche se il suo salario (6.912.869 dollari) non è fra i più alti: prende meno di Avery Bradley (8), del 205 Amir Johnson (12), ma il doppio dell'allenatore (3).

In queste esibizioni si gioca per lo spettacolo con regole miste Nba-Fiba, ma se per tre tempi sarà divertimento ci si augura che alla fine sia almeno una partita vera con Milano

che stasera potrà presentare tutto il suo parco stranieri con il rientro di Lafayette, utilizzando il Gani Lawall dello scudetto rientrato dopo un anno e il 2.17 Stanko Barac con cui dovrebbe alternarsi giovedì a Trento.

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