Ragazzini in carrozzina portati a braccia per le scale da docenti e custode. A volte anche dallo stesso dirigente scolastico. Genitori furibondi e amareggiati. Le vittime della situazione che si sentono mortificate. Siamo all'istituto tecnico Marignoni Marco Polo di via Melzi d'Eril, dove per la terza volta dall'inizio dell'anno si è rotto l'ascensore. Solo 2,5 metri che separano il piano terra dall'ammezzato dove si trovano le aule, cinque gradoni che diventano una montagna da scalare. E una vetta di vergogna, amarezza, e umiliazione per quei ragazzini «che devono essere sollevati a braccia tutte le mattine e tutti i pomeriggi per entrare e uscire da scuola». L'istituto turistico Marignoni è famoso in città per i progetti di accoglienza speciale che riserva ai ragazzi con disabilità, tanto che nei due plessi si contano 70 ragazzi diversamente abili su 600 studenti. «Siamo l'unica scuola che accoglie questi ragazzi, e con il passaparola tra famiglie vogliono venire tutti qui. Abbiamo dei bellissimi progetti e i ragazzi sono contenti - spiega Michele Pozio, il referente per il sostegno della scuola professionale - ma invece di avere fondi speciali o una particolare sensibilità da parte delle istituzioni, veniamo completamente ignorati». Basti dire, appunto, che sono quindici giorni che l'ascensore è rotto e nessuno lo ripara. «Siamo disperati - il grido di allarme di Pozio - la situazione sta diventando insostenibile per tutti».
Nonostante i ripetuti richiami nessuno interviene e non esiste nemmeno uno scivolo che permetta agli studenti in sedia a rotelle di entrare. «Quando, una decina di anni fa è stata messa in sicurezza la scuola - racconta il dirigente scolastico Pietro de Luca- sono state fatte le scale antincendio, ma nessuno ha pensato allo scivolo. Adesso sarebbe indispensabile anche perché dalla città metropolitana ci rispondono che non possono intervenire perché è una questione di bilancio, tante scuole sono in difficoltà, ma data la mancanza di fondi esiste una graduatoria anche per gli interventi urgenti». Il dirigente e la segreteria hanno scritto mail, lettere, fax alla Città metropolitana, competente per la manutenzione delle scuole superiori, senza aver ricevuto nessuna risposta. «Con la presente si fa seguito alle numerose telefonate e alle nostre mail del 17/10, 19/10 e del 25/10/2017 per segnalare il guasto del nostro ascensore ma, a tutt'oggi, 27 ottobre, il problema non è stato risolto. Con molta probabilità non Vi è chiara la situazione che si è venuta a creare tra tutti gli operatori della scuola. Tensioni tra il personale ATA che giustamente non vuole assumersi la gravosa responsabilità di sollevare per le scale le carrozzine (n. 6); malumori da parte di genitori. Tensioni tra gli studenti che devono subire la mortificazione di essere la causa delle continue disfunzionalità.
Non credo che questa mail debba essere una ulteriore sollecitazione sterile per la risoluzione del problema, quanto, piuttosto, una denuncia di indifferenza totale nei riguardi degli studenti e soprattutto nel non rispetto del diritto allo studio per ciascuno».
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